Vittorio Sgarbi coinvolto nel caso di un quadro di Manetti scomparso: fascicolo inviato alla procura di Macerata

Vittorio Sgarbi indagato per furto di un un quadro di Manetti: fascicolo inviato alla procura di Macerata
Vittorio Sgarbi indagato per furto di un un quadro di Manetti: fascicolo inviato alla procura di Macerata
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Martedì 9 Gennaio 2024, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 18:32

SAN SEVERINO - Il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è stato indagato, nel 2023, dalla Procura di Imperia in merito alla vicenda riguardante l'esportazione, ritenuta illecita, di un quadro all'estero. L'inchiesta, coperta dal segreto istruttorio, è confermata dal procuratore Alberto Lari. Lo stesso magistrato fa sapere che riguardo al caso del dipinto attribuito a Rutilio Manetti, trafugato dal Castello di Buriasco nel 2013 e riapparso a Lucca nel 2021 come "inedito" di proprietà di Vittorio Sgarbi, che sarebbe indagato per furto di beni culturali, non è stata aperta alcuna inchiesta a Imperia e gli atti ricevuti dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale nel dicembre scorso sono stati subito trasmessi alla Procura di Macerata per competenza, perché Sgarbi dichiara il domicilio a San Severino Marche, di cui fu sindaco nel 1992, luogo da lui stesso designato per gli interrogatori.  

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Il caso, svelato dal Fatto Quotidiano, riguarda un dipinto attribuito a Rutilio Manetti, trafugato dal Castello di Buriasco nel 2013 e riapparso a Lucca nel 2021 come "inedito" di proprietà di Vittorio Sgarbi.

Del caso si sono occupati lo stesso quotidiano e la trasmissione Rai Report. Il fascicolo sarebbe stato aperto dalla Procura di Imperia, come derivazione di un'altra inchiesta per esportazione illecita di opere d'arte, relativo al Valentin de Boulogne. Sempre secondo il Fatto il fascicolo è stato poi trasmesso alla Procura di Macerata per competenza, perché Sgarbi dichiara il domicilio a San Severino Marche, di cui fu sindaco nel 1992, luogo da lui stesso designato per gli interrogatori. Non è escluso che possa essere trasferito poi ad un'altra Procura e che cambi anche l'ipotesi di reato. Intanto i carabinieri hanno sentito il restauratore e i titolari dell'impresa di Correggio (Reggio Emilia) che avrebbe eseguito una copia dell'opera. 

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