Macerata, «Pasqua da sold out nei nostri ristoranti». Il boom dall’Umbria ma resta il nodo personale

Un gruppo di turisti a Macerata
Un gruppo di turisti a Macerata
di Marco Pagliariccio
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Sabato 1 Aprile 2023, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 18:26

MACERATA - Una Pasqua da sold out dalla costa ai Sibillini. Col paradosso di non poter soddisfare tutte le richieste per la mancanza di personale. Una litania che ormai risuona da mesi e che lascia un sapore dolceamaro in bocca ai ristoratori di tutta la provincia.

Paradossi di un periodo storico in cui da una parte c’è la gente comune, che dopo la pandemia ha riscoperto il piacere di viaggiare, di incontrarsi e di condividere bei momenti, e dall’altra i ristoratori, che vorrebbero fare di più ma sbattono la faccia contro un mercato del lavoro stravolto rispetto al passato anche recente, di soli pochi anni fa.
«Siamo pieni da settimane sia per Pasqua che per Pasquetta, penso l’Umbria sarà svuotata in quei giorni, abbiamo gente anche da Firenze – dice Massimiliano Gigli del ristorante La Greppia di Civitanova – noi avevamo anche realizzato una piccola sala esterna bioclimatizzata e arredata per ospitare circa 30 persone, ma non possiamo utilizzarla perché non abbiamo il personale per soddisfare tutta la clientela. Mancano camerieri, manca personale per la cucina, non si trova nessuno». Umbri in arrivo in quantità soprattutto a Pasquetta sul litorale. «La domenica c’è più gente locale, il lunedì santo più persone che vengono da fuori per la classica gita fuori porta, ma siamo al completo da qualche giorno per tutti e due i pranzi, siamo pieni persino per il martedì – conferma Mirco Ciavattini del Veneziano – la stagione è iniziata alla grande, domenica scorsa abbiamo mandato via una cinquantina di persone perché non avevamo posto. Se il tempo regge e possiamo mettere qualche tavolo fuori possiamo fare qualcosa in più. Noi abbiamo deciso di non toccare i prezzi, tenendoci sulla forchetta 20-40 euro, e ci sta premiando». Anche a Recanati si preannuncia un grande weekend pasquale. Col solito problemino: tanta domanda, poca offerta causa scarsità di manodopera. «Noi siamo al completo da 10 giorni e va bene, ma si potrebbe fare di più: avremmo posto per accogliere più gente ma non riuscendo a trovare dipendenti preferiamo fare una decina di persone in meno ma senza creare disservizi – dice Mirko Malatini del ristorante Poesia a Tavola – a Recanati e dintorni sento che per molti sarà così: ho saputo di ristoranti che proprio non apriranno a Pasqua perché non trovano personale. La mia preoccupazione per l’estate è che la gente girerà ma farà fatica ad andare al ristorante». Situazione simile anche a Macerata: c’è voglia di stare insieme e fare un bel pranzo con amici e parenti, ma il rischio per chi non si è organizzato per tempo è quello di restare a bocca asciutta. «Per Pasqua siamo al completo, per Pasquetta quasi – conferma Orietta Valeriani, dell’agriturismo I Valeriani – la nostra clientela è più che altro locale e affezionata e tiriamo avanti lavorando con tutta la famiglia all’interno del locale, ma quando si va a cercare anche solo uno stagionale è un problema. Addirittura una volta avevamo trovato una ragazza per lavorare part time, la volevamo assumere mettendola in regola: ci ha detto di no perché avrebbe perso la Naspi. Altri ci dicono no per non lavorare di sabato e domenica. Purtroppo va così, se ne sentono tante di storie del genere».  La musica non cambia avvicinandosi ai Sibillini, in un locale storico come il ristorante Pippo e Gabriella di Sant’Angelo in Pontano. «Non avremo problemi a riempire, ho dovuto dire no ad alcune persone per Pasqua mentre c’è ancora qualche posto per Pasquetta, ma sono sicuro che riempiremo anche quelli – assicura Fabio Domizi, titolare del ristorante – in quei giorni potremmo fare centinaia di coperti, ma noi pensiamo sempre a fare poco ma fatto come si deve.

La clientela locale è soprattutto locale, c’è poca gente che viene da fuori. Per fortuna abbiamo un personale che sta con noi da anni, il problema delle assunzioni l’abbiamo vissuto marginalmente finora. Ma sappiamo che c’è grossa difficoltà per chi deve aggiungere qualche lavoratore».

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