Corsi ha appunto annunciato ai presenti la volontà di aprire un reparto Covid negli spazi dell’ospedale di San Severino ed ha proseguito prospettando l’idea/decisione di chiudere alcuni punti di primo intervento e l’attenzione, dopo aver localizzato un paio di strutture, è ora rivolta al Ppi di Recanati. Difficile del resto garantire servizi territoriali in una pluralità di strutture anche vicine senza avere un numero adeguato di medici, peraltro alcuni servizi risultano disertati anche dagli utenti: per ora le nozze tra una pluralità di Pronto soccorso e Punti di primo intervento in giro per la provincia e i pochi medici dipendenti della Ast sono garantite dai camici bianchi presi a gettone dalle cooperative, operazioni che costano milioni di euro su scala annuale e provocano pure strascichi nei reparti tra ospedalieri e gettonisti visto che i secondi, qualche volta anche non specialisti, guadagnano anche il quadruplo.
L'ipotesi
È stato ipotizzato uno spostamento “forzato” da un altro ospedale, ma anche in questo caso l’operazione non è indolore, visto che i reparti di Macerata e di Civitanova fanno già fatica a chiudere i turni. C’è grande attesa per vedere cosa si concretizzerà dei nuovi corsi della sanità maceratese: di sicuro c’è un problema di carenza di personale che non si concilia con i servizi erogati nei vari presidi ospedalieri della Ast di Macerata.