A Piediripa zona rossa fino a lunedì: il gas è ancora presente in alcune aree

A Piediripa zona rossa fino a lunedì: il gas è ancora presente in alcune aree
A Piediripa zona rossa fino a lunedì: il gas è ancora presente in alcune aree
di Giulia Sancricca
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Sabato 13 Aprile 2024, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12:06

MACERATA Maxi fuga di gas a Piediripa, il sindaco Sandro Parcaroli ha firmato un’ulteriore proroga dell’ordinanza sindacale a tutela della pubblica incolumità. Prorogata quindi la zona rossa, ma sempre in maniera ristretta rispetto a quella delle prime ore dell’emergenza, fino a lunedì.

I controlli

Sono proseguite incessantemente, anche nella giornata di ieri, le operazioni di messa in sicurezza e i sopralluoghi dei vigili del fuoco nelle abitazioni e nei locali commerciali e, in alcuni casi, è stato evidenziato ancora il permanere di una situazione di potenziale pericolo con sacche di gas immagazzinate.

Si è quindi resa necessaria la proroga della precedente ordinanza sindacale fino alle 14 di lunedì.

È disposta, dunque, l’evacuazione dell’area che rientra in un raggio di circa 100 metri dalla rottura e dalla perdita di gas limitatamente alle abitazioni in cui, dai sopralluoghi dei vigili del fuoco, è stato evidenziato il permanere di una situazione di potenziale pericolo per le sacche di gas presenti nel sottosuolo e salvo il rientro nelle abitazioni e aziende progressivamente verificate con esito positivo. Per quanto riguarda la viabilità, l’interdizione dell’arteria maceratese è stata ristretta e gli sbarramenti sono posizionati all’altezza del negozio Trony, dal civico 23 di via Annibali verso via Cluentina e all’altezza di Rifer Gomme. Il Comune fa sapere che «per ogni necessità è possibile contattare il numero 0733.256346».

Il fatto

L’allarme era scattato martedì scorso per una fuga di gas dovuta alla rottura di una tubatura durante la messa in opera della fibra ottica. Sequestrati quattro mezzi che stavano utilizzando gli operai durante i lavori. Il magistrato di turno, Enrico Riccioni, ha iscritto - come atto dovuto - il preposto della ditta che si stava occupando dell’intervento nel registro degli indagati. Stando a una prima ricostruzione, pare che il problema sia nato da due tubi vicini: il primo avrebbe schermato al georadar la presenza del secondo.

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