I parchi commerciali adesso si coalizzano contro le restrizioni. «Aperti nel weekend»

Il parco commerciale Corridomnia
Il parco commerciale Corridomnia
di Marco Pagliariccio
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Mercoledì 9 Dicembre 2020, 06:00

MACERATA - Serrande abbassate, poca gente in giro, la pioggia che silenzia tutto. Parola fine sul caso delle aperture dei negozi dei parchi commerciali nei festivi e prefestivi? Neanche per sogno, anzi. Ora lo scontro diventa frontale. Il portavoce dei commercianti del polo di Sambucheto, Paolo Pagnanelli Fusari, ha infatti annunciato che, d’accordo con il patron del Corridomnia Shopping Park, Alfio Caccamo, sta organizzando una clamorosa protesta: tutte le attività dei rispettivi parchi (20 a Corridonia, una decina a Montecassiano) resteranno aperte sabato e domenica prossimi, nonostante controlli e verbali da parte delle forze dell’ordine.

 

Una dura presa di posizione contro l’ultimo Dpcm che impone la chiusura nei giorni festivi e prefestivi anche dei parchi commerciali, definizione che però, secondo le interpretazioni dei diretti interessati, non esiste a livello normativo. Per questo motivi nei giorni scorsi diverse attività al Corridomnia erano rimaste aperte, subendo l’intervento dei vigili urbani per far abbassare le saracinesche.

«Ci siamo sentiti con Caccamo e abbiamo pensato a questa iniziativa, che non vuole essere una polemica fine a sé stessa, ma una iniziativa per la sopravvivenza economica delle attività – precisa Pagnanelli Fusari –. Vorremmo far capire alle amministrazioni pubbliche, dal Comune in su, che subiamo dei danni importanti da questa interpretazione del Dpcm e proprio per questo lo facciamo alla luce del sole. Di più, invieremo comunicazione alla Regione e alle amministrazioni comunali per informarli del fatto che faremo questa “forzatura”, chiedendo loro non di certo un appoggio ma quantomeno di non interpretare la cosa in modo malevolo. Non vogliamo entrare in contrasto con le autorità, ma vogliamo far sentire la nostra voce. Il parco di Montecassiano non è nemmeno formalmente costituito come retail park: non vedo differenze tra noi e le attività in centro a Macerata, realtà che conosco bene essendo vice presidente dell’associazione commercianti del centro storico». 

Paradossalmente, Sambucheto era stato, nella giornata di sabato, insieme a Tolentino, uno dei megafoni della protesta contro l’apertura dei negozi del Corridomnia. Ma capite le reciproche intenzioni, le strutture ora sembrano intenzionate a remare nella stessa direzione. «Avevamo interessato la prefettura per capire il perché lì i negozi fossero aperti, ma poi abbiamo capito che anche la loro presa di posizione era una forzatura contro questa legge – prosegue il portavoce del parco commerciale di Sambucheto – e allora noi vogliamo aggiungere la nostra voce a questa protesta per farla arrivare il più in alto possibile.

Alla Regione in primis, affinché prenda atto di questo dramma e sia più risoluta in questa situazione, e al Governo poi. Nei prossimi giorni cercheremo di sentire le altre realtà simili alle nostre, a partire dal Tolentino Retail Park, per dare anche più forza alla nostra protesta. Con Caccamo, che già nei giorni scorsi ha scritto a Conte e alle altre istituzioni locali, c’è piena sintonia nell’andare avanti su questa strada». 

Il nodo del contendere è chiaro: se a livello normativo e di autorizzazioni queste strutture sono registrare come medie strutture di vendita singole (in pratica, singoli negozi di superficie compresa tra i 251 e 2.500 metri quadrati), perché dell’ultimo Dpcm di questa definizione non c’è menzione e le si fa ricadere in quella di “parco commerciale”, che invece non esiste? Le esitazioni delle forze dell’ordine nell’elevare multe e sanzioni danno il metro di una interpretazione che resta scivolosa, almeno sul fronte legale.

Di certo anche ieri, per quanto riguarda il Corridomnia, non sono partite le eventuali sanzioni, seguenti agli accertamenti effettuati dalla polizia locale nei giorni scorsi riguardanti le attività trovate aperte sabato e lunedì (e per le quali la polizia locale aveva disposto la chiusura). «In mattinata i vigili urbani sono tornati al Corridomnia per controllare la situazione, ma non sono state rilevate ulteriori violazioni, chi poteva restare aperto era aperto e chi doveva essere chiuso lo era – precisa il sindaco di Corridonia Paolo Cartechini –. Oggi al rientro in ufficio del vice comandante verranno stilate le relazioni relative ai fatti dei giorni scorsi e poi si vedrà». Ovviamente i punti vendita di beni di prima necessità possono invece restare aperti anche nei festivi e prefestivi.
 

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