MACERATA - L’ex Casa del custode che diventa un hub dedicato a esposizioni e mostre temporanee, legato a filo diretto con il Museo di storia naturale, ma non sarà la nuova sede dello stesso che rimarrà nei locali di via Santa Maria della Porta. Che restano comunque insufficienti ad accogliere i visitatori e soprattutto effettuare attività scientifico-didattica.
La destinazione
Questa la destinazione della ristrutturata palazzina che si trova ai Giardini Diaz che in una prima fase era stata indicata come sede dove traslocare il museo dagli spazi attualmente occupati in centro.
L’indicazione
Alla fine pare che l’indicazione sia quella di una destinazione della Casa del custode per un hub da utilizzare come una sorta di sede distaccata dove organizzare iniziative, allestire esposizioni, mostre legate alle attività portate avanti sempre dal Museo di Storia Naturale. Casa del Custode che dovrebbe vedere l’apertura in tempi piuttosto ravvicinati: infatti è di questi giorni una determina dell’amministrazione comunale con la quale, tramite Mepa, si è proceduto all’assegnazione di una fornitura e posizionamento di due insegne in lamiera zincata, taglio laser e verniciate da installare all’ex Casa del custode da parte della ditta Lb Comunicazione di Luca Ballesi per un importo complessivo di 3.660 euro. Resta in piedi invece il nodo legato agli spazi occupati attualmente dal Museo di storia naturale in via Santa Maria della Porta dove l’esposizione si articola in cinque sezioni disposte su due piani. Il problema più volte evidenziato dall’associazione Amici del Museo che collabora con il Comune all’apertura del sito sono gli spazi ridotti in cui viene svolta in particolare l’attività scientifica in occasione della visita delle scolaresche. Oltretutto gli attuali 200 metri quadrati disponibili per l’esposizione al pubblico non consentono di mettere in mostra completamente il tanto materiale accumulato dal 1993, i reperti raccolti, acquistati o ricevuti in dono durante oltre 30 anni d’attività. L’obiettivo, adesso che il Museo di storia naturale resterà in centro, è quello di ampliarne gli spazi per favorirne l’attività divulgativa.