MACERATA - Maltrattamenti su una alunna con problemi di autismo, insegnante e assistente restano in silenzio davanti al gip. I difensori: «Una scelta nostra, abbiamo avuto poco tempo per vedere gli atti». Chiesta la revoca della misura, le due donne sono agli arresti domiciliari da venerdì, per i rispettivi legali non ci sarebbe il pericolo di reiterazione del reato: l’insegnante è in aspettativa mentre l’assistente si è sospesa dalla cooperativa.
È scivolata via velocemente l’udienza fissata ieri mattina in Tribunale a Macerata per gli interrogatori di garanzia di Alessia Cingolani, insegnante di 41 anni di Caldarola e Marta Morroto, 41enne di Tolentino, assistente per l’autonomia e la comunicazione, accusate di maltrattamenti aggravati su una adolescente autistica che frequenta l’istituto Filelfo di Tolentino.
«Riteniamo che ci sia stata un’interpretazione che deriva da una ricostruzione parziale dei fatti – ha affermato l’avvocato Renato Coltorti che difende Morroto –. La segue dalla scuola d’infanzia, se ci fossero stati maltrattamenti se ne sarebbero accorti prima. La giovane sta crescendo, è una questione di difficile gestione, salvo approfondimenti delle carte della Procura, non c’è stata volontà di maltrattarla ma di contenere i comportamenti della ragazzina anche per cercare di indirizzarla verso un maggiore inserimento sociale. A noi non risultano schiaffi, ma gesti per cercare di imporre l’autorità così come indicato dall’equipe che seguiva la ragazza. Contiamo – ha aggiunto il legale –di chiarire la nostra posizione, abbiamo chiesto la revoca della misura ritenendo che il pericolo di reiterazione del reato sia venuto meno, la mia assistita infatti si è volontariamente sospesa dall’incarico con la cooperativa. È provata, vuole bene alla ragazzina, le è cascato il mondo addosso. Nega i maltrattamenti, è sconvolta per se stessa, per la ragazzina e per il clamore che la notizia ha suscitato».
L’insegnante invece «è in aspettativa fino a fine giugno - ha spiegato l’avvocato Nicola Piccinini che col collega Diego Casadidio difende Cingolani -, a settembre rientrerà di ruolo nella materia a Civitanova, non chiederà l’utilizzazione provvisoria per il sostegno, quindi a nostro avviso non c’è il pericolo di reiterazione del reato. È molto provata dall’esperienza che sta vivendo ma è determinata a chiarire al più presto la sua posizione tanto che sarà lei stessa a richiedere un interrogatorio al pm una volta letti gli atti». «Non ci sono state violenze - ha poi aggiunto Casadidio –. Anticipiamo ai feroci commentatori che non troveranno nelle intercettazioni immagini minimamente associabili a quelle utilizzate dai mass media per rappresentare casi ben diversi di veri maltrattamenti».