L’ex stella del basket, Hugo Sconochini, si racconta al Corriere Adriatico: «Il mio bisnonno era di Cingoli»

Hugo Sconochini
Hugo Sconochini
di Giulia Sancricca
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Sabato 29 Luglio 2023, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 09:01

MACERATA - Sembra non voler finire mai la lunga lista di campioni argentini che scoprono o svelano loro stessi di avere origini maceratesi. Prima nel calcio: il campione del mondo 2022, Lionel Messi, e il cittì campione del mondo nello stesso anno, Lionel Scaloni, poi nel basket, la stella dell’Nba, Manu Ginobili. Se scaviamo nel passato ne troviamo altri collegati a tutta la regione. Ognuno di loro brilla su un rettangolo di gioco e tutti hanno in comune un ramo del loro albero genealogico: le radici ben piantate su questa terra. La terra da cui i loro avi sono partiti centinaia di anni fa per trovare fortuna. Missione compiuta a giudicare dalle storie dei loro eredi. Una lista lunga, si diceva, a cui ora si può aggiungere un altro tassello: Hugo Sconochini

 
«Ho scoperto di avere origini italiane, in parte a Cingoli, quando la società del basket Reggio Calabria mi ha visto giocare in Argentina e mi ha detto di volermi in Italia - racconta Sconochini andando indietro con la memoria a quando aveva appena 18 anni -. Servivano legami con questo Paese per ottenere la cittadinanza, così ho chiesto ai miei genitori. Mio padre si ricordava di avere avi che erano partiti dall’Italia per arrivare in Argentina quando qui non si riusciva a vivere. Allora sono arrivato a Reggio Calabria e dalle pratiche per ottenere la cittadinanza è emerso che il mio bisnonno paterno era di Cingoli».

Hugo Sconochini è nato a Cañada de Gómez, in Argentina, il 10 aprile 1971, ma le sue origini sono tutte Italiane. E lui ammette che sia stata l’Italia a portargli fortuna: «Se non avessi avuto i miei antenati qui non avrei potuto giocare in Italia. Se sono quello che sono lo devo a questo Paese». È pieno di gratitudine l’ex campione di basket che da anni vive a Milano con la sua famiglia. «Posso dire che questi due Paesi si sono aiutati a vicenda: quando i miei bisnonni sono partiti per cercare fortuna l’hanno trovata in Argentina.

Poi quando le sorti si sono scambiate io ho trovato il successo in Italia». 


E adesso il sogno resta quello di venire nelle Marche per conoscere da dove parte la storia della sua famiglia: «Mio padre è andato a Cingoli, ha conosciuto i suoi parenti. Mi ha raccontato di una città bellissima tra le colline. Ha visitato il santuario di Loreto e visto la Madonna nera. Ora spero di venire anche io un giorno per ricostruire le mie radici. Finora non è mai stato possibile per gli impegni che si susseguono».

È già al lavoro per accoglierlo a Cingoli Fiorenzo Santini, l’appassionato che ha ricostruito l’albero genealogico di tanti campioni legati alle Marche. «Mi sono sentito con Hugo al telefono - racconta Santini -. È lui che mi ha confermato, grazie ai racconti dei suoi nonni, di avere origini cingolane. Io sono al lavoro per trovare collegamenti con Cingoli e Filottrano, magari anni addietro i confini erano diversi. Hugo mi ha promesso che verrà a trovarmi. Ho già contattato il sindaco di Cingoli per trovare una spalla e accoglierlo nel migliore dei modi».

Sconocchini è un cognome che non è nuovo tra Cingoli e Filottrano. Soprattutto sulle colonne di questo giornale, dove la firma di Lorenzo Sconocchini compare dal 1983, oggi come caporedattore. Se al cognome togliamo la doppia - come spesso accadeva all’anagrafe agli italiani che arrivavano in Argentina - ecco che Sconochini vola da una redazione di Ancona ai campi da basket più famosi. Sconochini si aggiunge quindi, Lionel Messi, che ha origini paterne recanatesi e materne settempedane; Lionel Scaloni: le radici degli avi toccano ben cinque Comuni: Magliano di Tenna, Montegranaro e Montegiorgio (Fermo), Tolentino (Macerata) e Rotella (Ascoli). E ancora Manu Ginobili con il ramo materno di Pollenza e quello paterno di Corridonia.

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