Siccità, i sindaci vanno in ordine sparso: ordinanze a Corridonia e Pieve Torina. ​Stretta in arrivo pure a San Severino

Una fontana chiusa a Cingoli
Una fontana chiusa a Cingoli
di Leonardo Massaccesi e Giulia Sancricca
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Lunedì 27 Giugno 2022, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 16:51

MACERATA - Risparmiare l’acqua. È questo l’imperativo che, con ordinanze ufficiali o semplici raccomandazioni, i sindaci della provincia rivolgono ai propri concittadini in questo periodo di siccità. La colonnina di mercurio continua a segnare temperature da record e nessuna precipitazione è in programma all’orizzonte. Come già fatto dai Comuni di Macerata e Morrovalle, che nei giorni scorsi hanno emanato due rispettive ordinanze per l’utilizzo accurato della risorsa idrica, anche altri paesi stanno correndo ai ripari. A Corridonia, l’ultimo atto del sindaco Paolo Cartechini alla guida della città, è stato proprio rivolto al consumo dell’acqua. 

 
Sabato scorso, a poche ore dal ballottaggio, ha emesso l’ordinanza che impone fino al 15 ottobre di «utilizzare l’acqua potabile proveniente dall’acquedotto comunale solo per uso domestico o per gli usi previsti nei consumi di concessioni di utenze, con esclusione assoluta di altri usi, come l’innaffiamento di orti e giardini, irrigazione agricola, lavaggio di automezzi e quanto comporti un utilizzo non indispensabile o ingiustificato.

I trasgressori - scrive nel provvedimento - saranno puniti con sanzione amministrativa». Identico provvedimento, ma senza specificare il termine, è stato adottato a Pieve Torina.

Altre misure a Cingoli che, al momento, non è in una situazione di emergenza, ma nei giorni scorsi sono state chiuse alcune fontane del centro storico e in zone limitrofe, mentre per altre è stato ridotto il gettito d’acqua. Nello specifico sono stati chiusi i due gettiti della fontana vicino Porta Pia, e uno dei due gettiti della fontana di pietra ai viali Valentini, vicino allo chalet Area delle Luci. Diminuita l’uscita a caduta dell’acqua della grande e storica fontana di ghisa ai giardinetti pubblici, situata nella cosiddetta “piazza padella”. Esce meno acqua, invece, dalla fontana del Maltempo e in altre tre fontane a colonna con rubinetto dislocate nei viali Valentini, davanti alla collegiata Sant’Esuperanzio e in via Castiglioni allo Spineto. Mentre sono chiuse da tempo quella all’inizio di via Leopardi e quella sul piazzale Zucconi, al lato della cattedrale di Santa Maria Assunta. Una situazione sotto controllo anche grazie al lago di Castreccioni: l’invaso artificiale, sebbene in questo periodo non sia al pieno delle sue potenzialità, riesce ancora a coprire servizi idropotabili e di irrigazione per le aree a valle del fiume Musone, oltre a garantire la salvaguardia delle falde idriche. 
Il sindaco, Michele Vittori, e l’ufficio competente stanno valutando alcune soluzioni prima di emettere un’ordinanza che limiti i consumi d’acqua non necessari. «Ordinanza in programma anche per San Severino», annuncia il sindaco Rosa Piermattei che, intanto, tramite i social, invita i cittadini a risparmiare l’acqua, con alcuni consigli.

«Stiamo vivendo una crisi idrica forse storica - dice - ma ciascuno di noi può fare qualcosa. A cominciare dal seguire alcune semplici raccomandazioni. Come utilizzare lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico. Lavare piatti, frutta e verdura in una bacinella e non in acqua corrente. Installare nei rubinetti, dove mancano, dispositivi frangigetto e limitatori di flusso. Chiudere i rubinetti mentre ci si rade o si lavano i denti. Scegliere la doccia anziché il bagno». 


Consigli che anche altri Comuni stanno cercando di divulgare prima di arrivare ad un provvedimento definitivo. Situazione al vaglio del primo cittadino anche a Recanati dove Antonio Bravi vuole, però, attendere una ordinanza uniforme con i Comuni vicini, prima di emanare un provvedimento in solitaria. «Mi sono già confrontato con alcuni sindaci dei paesi confinanti - dice il primo cittadino - e stiamo valutando di emanare una ordinanza uniforme, sulla base del nostro fornitore della risorsa idrica Astea. Non credo che abbia senso muoversi in solitaria, altrimenti i cittadini al confine tra un paese e l’altro sarebbero trattati diversamente, quando invece l’acqua e l’emergenza sono le stesse».

Sono proprio queste le motivazioni che nei giorni scorsi hanno spinto l’Aato 3 a muoversi diversamente dagli altri anni rispetto all’emergenza idrica. «Di solito - aveva già spiegato il direttore Massimo Principi - erano i singoli Comuni a prendere provvedimenti per il proprio paese. Quest’anno abbiamo incaricato i sei gestori di gettare le basi per ordinanze simili in tutto il territorio, così che venga evitate disparità». 

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