Macerata, tiene banco il direttore artistico dello Sferisterio. La minoranza: «Troppa superficialità si rischia un altro flop»

Direttore artistico dello Sferisterio, la minoranza: «Troppa superficialità si rischia un altro flop»
Direttore artistico dello Sferisterio, la minoranza: «Troppa superficialità si rischia un altro flop»
di Giulia Sancricca
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Lunedì 23 Ottobre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 08:37
MACERATA Un fulmine a ciel sereno ma non troppo - per i consiglieri di minoranza - il caso del direttore artistico dello Sferisterio. Continua a far discutere la rescissione del contratto con Paolo Pinamonti. A preoccupare ora sono, infatti, le conseguenze economiche di una scelta che avrà degli strascichi sulla stagione operistica 2024. Non usa mezzi termini il capogruppo dem in Consiglio, Narciso Ricotta: «Se dovessi fare una sintesi, potrei dire che Pinamonti ci lascia con due stagioni in rosso e in braghe di tela per la terza».  



Sì, perché non è ancora detto che il successore del direttore artistico - in pole c’è Paolo Gavazzeni che ha già fissato un incontro a Macerata con Sandro Parcaroli - condivida in toto la scelta di un calendario completamente pucciniano. Ma Ricotta entra ancor più nel merito della questione, soprattutto finanziaria: «Ho chiamato il sindaco a relazionare in Consiglio lunedì scorso sulla situazione dello Sferisterio - dice - perché lui non ne ha sentito la necessità, nonostante fossimo di fronte a una situazione drammatica. Il Consiglio è anche organo di indirizzo per le azioni da intraprendere nel Cda dell’associazione Arena Sferisterio, visto che il Comune investe sulla stagione circa 600mila euro all’anno. Votiamo il bilancio e gradiremmo sapere come sono stati usati questi soldi. La risposta? La stagione 2022 ha più di 200mila euro di perdita certificati dai revisori dei conti (che aggiungono pure di stare attenti per le stagioni successive). Per il 2023, finora il sindaco ci ha riferito solo delle entrate, da cui è già possibile comprendere che ci sia un deficit, visto che a bilancio preventivo ne erano state previste per un milione e 200mila euro ma ce ne sono state circa un milione e 40mila». Poi si sposta sulla questione Pinamonti: «Innanzitutto, lo sapevano tutti che Pinamonti fosse vicino all’età pensionabile, dunque quando è stato fatto un contratto si poteva già prevedere come muoversi e avere delle garanzie in tal senso. Poi la preoccupazione ora riguarda la prossima stagione: siamo senza direttore artistico, con una stagione per la quale dovrebbe già iniziare la promozione, ma cosa si promuove se non ci sono nemmeno i cast? C’è solo il cartellone pensato da Pinamonti.

Ci troveremo con un nuovo direttore che avrà un cartellone già scritto e che, per com’è, rischia di compromettere la prossima stagione perché monotematico su Puccini. Dovrà gestire le relazioni in una struttura che ancora non conosce ed è evidente che i tempi si allungheranno. Tutto questo indebolisce una promozione che già sarebbe dovuta partire. Non si parla di una cosa secondaria, ma della principale iniziativa culturale della città, parliamo del brand di un territorio e non può essere gestito con questa approssimazione».

Non solo bilancio
 

Non è solo questione di bilancio. La consigliera di “Macerata Bene Comune”, Stefania Monteverde, accende i riflettori pure su altri aspetti. «Ci sono oltre 500 lavoratori dello spettacolo in attesa di chiarezza. C’è preoccupazione per l’indotto legato allo Sferisterio: parliamo di un piano di sviluppo che deve essere efficace ed efficiente. Partiamo in difficoltà, visto il bilancio in rosso del 2022, dopo dieci anni che con la nostra amministrazione non c’erano state battute d’arresto». E aggiunge la critica sul «mancato coinvolgimento della città. Un errore è stato aver tagliato la relazione tra Sferisterio e comunità, eliminando il Festival off e la Notte dell’opera. Le programmazioni per due anni sono arrivate in ritardo. Quest’anno la stagione è stata presentata in tempo, ma non è equilibrata viste le tre opere solo di Puccini, inoltre non c’è nessuna campagna di comunicazione in corso». Sul fronte della nomina del nuovo direttore, Monteverde evidenzia che il nome in ballo «è sicuramente molto prestigioso, ma è una scelta senza bando pubblico, mentre quando hanno deciso di cambiare, anche in maniera frettolosa e in malo modo, il sovrintendente Luciano Messi, hanno fatto il bando. Secondo me la scelta del direttore artistico deve prevedere un bando a cui partecipano tanti professionisti. E non si dica che manca il tempo, perché per il sovrintendente il bando è uscito la prima settimana di novembre, dunque siamo in anticipo». 

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