MACERATA «Commercianti offesi dal comportamento dell’assessore Laura Laviano. Ora si dimetta o servono seri provvedimenti». Sono le parole del presidente dell’associazione Commercianti centro storico, Giuseppe Romano, che insieme ai colleghi che rappresenta prende una dura posizione nei confronti dell’assessore al commercio e alle attività produttive del Comune di Macerata. Proprio all’inizio della bella stagione, mentre la città si prepara ad accogliere visitatori e turisti con allestimenti e iniziative, scoppia il caos tra l’associazione e l’amministratore che rappresenta il settore.
Il motivo
Ad accendere la miccia sarebbero state le luminarie estive, alla cui installazione - secondo il presidente - hanno contributo 96 dei 112 commercianti dell’associazione.
Allora Romano sostiene che «sia giunto il momento di agire con dignità e rispetto per la sua posizione. Se non ha il buonsenso di dimettersi, forse è bene prendere dei seri provvedimenti». Quello di Romano è quindi un appello al sindaco a cui viene chiesto di intervenire: «È necessario garantire che l'amministrazione possa funzionare senza essere compromessa dalle azioni dell’assessore. Fare polemica per l’operato di chi invece lavora sodo per la comunità è veramente triste, un autogol per l’immagine intera di Macerata che merita ben altri personaggi in ruoli così importanti per il commercio».
Il presidente dell’associazione entra poi nel merito dei numeri e delle spese: «Mentre l’assessore Laviano critica irrisoriamente i 1.400 euro investiti per la fornitura elettrica, è importante sottolineare che i commercianti hanno contribuito con circa 11.000 euro, dimostrando un impegno finanziario e morale molto più consistente di quanto lei sembra riconoscere». Poi l’affondo finale: «La nostra associazione, con l’organizzazione di due mercatini a costo zero per la comunità, porta nelle casse comunali circa 5.000 euro di tasse per il suolo pubblico. Gli oltre 100 commercianti che io rappresento e che hanno contribuito - conclude Romano - si sentono profondamente offesi e chiedono seri provvedimenti».