Macerata, il farmacista ha preso
farmaci prima di darsi fuoco

Adriano Machella
Adriano Machella
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Sabato 28 Maggio 2016, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 22:12

MACERATA - Sarà eseguita oggi all'obitorio dell'ospedale  di Macerata l'autopsia sul corpo di Adriano Machella, il  farmacista maceratese di 59 anni, trovato carbonizzato  in una zona boschiva di Grotta di Santa Sperandia tra i  comuni di Treia, San Severino e Cingoli.  L'esame, disposto dal pubblico ministero di turno, sarà  eseguito dal medico legale Antonio Tombolini.  All'accertamento, difficoltoso viste le condizioni del  corpo di Machella, saranno presenti anche i familiari  del farmacista, il fratello e la sorella, tramite  l'avvocato Paolo Carnevali. Il farmacista si era  allontanato dalla sua abitazione in via Panfilo sabato  scorso. Da allora nessuno lo aveva più visto, né era  riuscito a mettersi in contatto con lui.  
Dopo cinque giorni, giovedì sera, sono stati i  carabinieri di Treia a scoprire il cadavere. I militari  stavano effettuando un sopralluogo quando hanno visto  una Fiat Punto parcheggiata. All'interno non c'era  nessuno. Vista l'ora e il luogo i militari,  insospettiti, hanno controllato nelle vicinanze fino a  fare la macabra scoperta. Sul posto sono intervenuti i  colleghi del Reparto operativo e poco dopo il medico  legale. Dagli accertamenti compiuti sul posto è emerso  che la morte risalirebbe a non oltre le 24 ore dal  ritrovamento e il farmacista, prima di morire si sarebbe  trascinato per diversi metri. In macchina sono stati  trovati numerosi farmaci. L'ipotesi è che prima di darsi  fuoco, Machella si sia intorpidito con dei farmaci. Dopo  l'ispezione esterna la salma del farmacista sarà  restituita ai familiari per organizzare il funerale.  Intanto all'indomani del drammatico ritrovamento gli  inquirenti non hanno trovato alcun biglietto, né in  macchina né a casa. Machella non ha lasciato alcuno  scritto che comunicasse una decisione così estrema.
 Alle parole non dette del farmacista hanno fatto da  contraltare le parole di chi lo aveva conosciuto e con  lui era cresciuto. Commovente il ricordo del regista  Maurizio Boldrini (Minimo Teatro) lasciato su Facebook:  «Nel tempo delle ciliegie Adriano è morto, si è dato  fuoco. Era un compagno della banda dei ragazzini delle  case popolari. Adriano era il più misurato, acuto,  taciturno, come fosse già grande. Ricordo una delle sue  prime gare di atletica. Continuò a vincere tante e tante  gare, divenne il nostro esempio sportivo. Studiò  farmacia, roba tosta. Poi la vita corrente, che corre  talvolta più dei sogni di un ragazzo. Caro Adriano ti  lasceremo qualche ciliegia sulla pianta in questa fine  di maggio».

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