Fidanzati uccisi dall'esplosione a Milano
Il fratello di Chiara: «Non si può morire così»

Riccardo e Chiara con il cantante dei Death Eagles, la band che suonava al Bataclan il giorno della strage a Parigi
Riccardo e Chiara con il cantante dei Death Eagles, la band che suonava al Bataclan il giorno della strage a Parigi
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Lunedì 13 Giugno 2016, 11:39 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 10:34

MACERATA - «Ho visto il corpo di mia sorella all’obitorio, è stato straziante». È il drammatico racconto di Alessandro Magnamassa, fratello di Chiara. Ieri pomeriggio il trentacinquenne sangiustese, che stava partecipando a un pranzo di matrimonio come invitato, con il resto della famiglia è corso a Milano non appena appresa la tragica notizia.

«Ringraziamo le tante persone che in queste ore ci hanno fatto sentire la loro vicinanza. Chiara aveva iniziato un nuovo lavoro nel settore della moda, la sua passione. Era sempre gioiosa, amava alla follia il suo fidanzato. Non si può morire a 28 anni. Non lo meritava».

Per Riccardo un sogno spezzato ventiquattro ore prima che nascesse. Chiara invece ha appena fatto in tempo ad assaporarlo. Due delle tre vite spezzate nell'esplosione di una palazzina a Milano. Entrambi stavano aggiungendo importanti mattoni a una vita professionale appena sbocciata. E a un amore che stava diventando adulto. Convivevano a Milano - in via Brioschi, nella zona dei Navigli - dallo scorso settembre e lui oggi avrebbe dovuto iniziare un tirocinio all’interno del gruppo d’investimento della Banca Intesa San Paolo. Invece lei, solo martedì scorso, era entrata nella prestigiosa azienda di abbigliamento femminile Luisa Beccaria. Era l’obiettivo della sua vita, annunciato sin dalla chiusura delle scuole superiori. Sentiva da sempre che la moda era il suo mondo. E dopo essersi formata nell’azienda calzaturiera di famiglia aveva spiccato il volo, cominciando la gavetta come product manager, buyer e stylist. 

Due vite parallele
Riccardo Maglianesi e Chiara Magnamassa avevano 28 anni. Lui era di Morrovalle, lei di Monte San Giusto. Cercavano un futuro al Nord, dove i ragazzi carichi di idee e di intraprendenza trovano più spesso delle opportunità. Si erano fidanzati nell’agosto di due anni fa: nella loro breve vita hanno condiviso molto. E ieri, per un tragico destino, sono morti insieme nell’esplosione della palazzina di via Brioschi, un incidente per una fuga di gas, che si è portato via anche il loro futuro. 

Insieme li ritraggono tante foto sui loro profili social, lui barbetta scura e sorriso largo, lei grandi occhiali e look raffinato. Riccardo si era laureato all’Università Politecnica delle Marche nel 2012, con 110 e una tesi in International Business and Economics. Dopo la laurea aveva lavorato per due anni nell’azienda Santoni Shoes di Corridonia, poi il Master a Milano all’Università Bocconi. Era figlio unico e il padre Giorgio, da poco in pensione, è stato il responsabile dell’ufficio servizi demografici e anagrafe del Comune di Morrovalle. La mamma, Francesca Quagliatini, insegna alla scuola dell’infanzia Colli Asola, nelle campagne morrovallesi. 

Riccardo era legatissimo alla sua città di origine. Aveva dato vita all’associazione Primavera, che cura ogni estate il Festivalbeer. «Siamo distrutti - dice Francesco Sopranzi, presidente dell’associazione -. Lui era il migliore di tutti, il più brillante, la mente del gruppo. L’avevo sentito per telefono il pomeriggio prima dell’esplosione. Mi aveva rivelato di avere un po’ di tensione per il nuovo lavoro e poi avevamo parlato dell’organizzazione della festa». 

La carriera
Chiara invece voleva bruciare le tappe. Subito dopo il diploma in “Perito aziendale corrispondente in lingue estere” all’Itas Matteo Ricci di Macerata, aveva seguito un corso di specializzazione in “Design della calzatura” alla Fondazione Elios per dare concretezza alla sua passione per la moda. Tanto che aveva anche realizzato una propria collezione di calzature. 
Si era formata nel calzaturificio di famiglia, a Monte San Giusto, e subito dopo si era cimentata nel campo dell’abbigliamento, lavorando nell’ufficio prodotto dell’azienda di moda Elisabetta Franchi. Il fratello Alessandro ha appreso la notizia della tragedia durante un pranzo di matrimonio a cui era invitato. E subito, insieme al papà Luciano e alla mamma Clara, nel primo pomeriggio è partito alla volta di Milano. Un viaggio parallelo a quello della famiglia di Riccardo. Due corse accomunate dallo stesso strazio. 

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