Il direttore medico Di Falco ai saluti, va a Teramo: «Qui troppa burocrazia nelle attività» Era arrivato a Macerata tre anni fa

Il direttore medico Di Falco ai saluti, va a Teramo
Il direttore medico Di Falco ai saluti, va a Teramo
di Luca Patrassi
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Martedì 31 Ottobre 2023, 01:45 - Ultimo aggiornamento: 15:17
MACERATA Ultimo giorno lavorativo, oggi, per Carlo Di Falco, il direttore medico delle strutture ospedaliere della Ast di Macerata, Covid Hospital compreso. Di Falco era arrivato tre anni fa, vincitore di concorso, e si è conquistato, anche sul campo maceratese, stima e consensi. Nessuno della direzione aziendale della Ast ha chiesto a Di Falco di rimanere o tanto meno gli ha proposto un rinnovo di incarico pur essendo mancanti il direttore generale (c’è un facente funzioni), il direttore sanitario ed ora anche il direttore medico.  


Il curriculum


Non è certo in discussione la professionalità e il curriculum di Di Falco, tanto che domani assumerà lo stesso incarico all’ospedale di Teramo. Di Falco ripercorre questi tre anni maceratesi: «Le criticità che ho incontrato subito sono state di tipo strutturale, legate alla vetustà delle strutture come l’ospedale di Macerata, che è tenuto male, e funzionale per la carenza dei medici». I primi riferimenti critici: «Eccessiva burocratizzazione delle attività. Noi medici siamo diventati di supporto agli amministrativi. Ho cercato di ridurre questi aspetti, non ho avuto un buon riferimento da parte della direzione aziendale che ha subito progressivi cambiamenti che non mi hanno permesso di consolidare un rapporto di collaborazione che, da parte mia, è sempre stata ai massimi livelli».

Ci sono dei risvolti positivi: «Una cosa che mi ha colpito è l’alto senso di solidarietà da parte dei maceratesi che si è concretizzato spesso con donazioni che non avevo visto nelle mie precedenti esperienze lavorative».

La riflessione

L’ulteriore riflessione firmata Di Falco: «La norma prevede un presidio ospedaliero di primo livello per una popolazione tra i 150mila e i 300mila abitanti, quindi per la provincia di Macerata che conta 300mila abitanti basterebbe un solo presidio ospedaliero». I riflessi: «Questa dispersione ha creato difficoltà, siamo dovuti ricorrere alle prestazioni aggiuntive da parte dei medici, sottopagate oltre l’orario di servizio, e alle cooperative che hanno abbassato di parecchio il livello qualitativo e la sicurezza delle prestazioni, questo non tanto per incapacità dei singoli professionisti, ma perché ovviamente calati in una organizzazione che non conoscono». La battuta finale: «Sono stato assunto nel 1981 a Larino come ispettore sanitario ed ho sempre svolto questa attività, non mi sono mai sognato di deviare dalla mia specializzazione per svolgere altre funzioni. È come affidare un aereo militare da caccia che costa milioni di euro a chi ha sempre fatto altro». Chi sarà questo/a pilota Di Falco non lo dice.

 

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