La paura del Covid svuota il Pronto Soccorso: «Ma i percorsi sono sicuri»

La paura del Covid svuota il Pronto Soccorso: «Ma i percorsi sono sicuri»
La paura del Covid svuota il Pronto Soccorso: «Ma i percorsi sono sicuri»
di Alessandra Bastarè
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Martedì 10 Novembre 2020, 10:58

MACERATA - Afflusso ridotto al pronto soccorso di Macerata da parte dei cittadini che, nel timore di incrociare pazienti Covid, decidono di non recarsi nel punto di primo intervento del capoluogo.

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Garantiti i percorsi “sporco” e “puliti” grazie al grande lavoro del personale ospedaliero mentre si mantengono a un livello di crescita non esponenziale i ricoveri dei pazienti infetti. 

La situazione

«Negli ultimi giorni la situazione del pronto soccorso è caratterizzata da un accesso dei pazienti Covid con una crescita, fortunatamente, non esponenziale – ha spiegato il primario del pronto soccorso di Macerata, il dottor Emanuele Rossi -.

Con la progressiva attivazione dei posti letto nelle terapie intensive e semi-intensive del Covid-hospital di Civitanova, che è una struttura logisticamente e tecnologicamente all’avanguardia, riusciamo a gestire gli stessi ricoveri in maniera più agevole; personalmente ho effettuato dei trasporti nella struttura realizzata dall’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso e i colleghi stanno facendo un ottimo lavoro». «Credo sia stata la decisione migliore quella della Regione Marche, in accordo con l’Asur, di “sfruttare” appieno questa risorse dedicata ai pazienti Covid che ci permette di mantenere i percorsi puliti nelle strutture ospedaliere della Provincia le quali possono continuare a garantire, nella massima attenzione dei protocolli, la gestione delle patologie ordinarie – ha proseguito Rossi -. Al pronto soccorso di Macerata gestiamo separatamente i percorsi “sporco” e “pulito”. I pazienti, quando arrivano, vengono stabilizzati e poi valutati prima nel container e successivamente, in caso di soggetti Covid, trasferiti nella medicina d’urgenza. Vengono poi stabilizzati a livello respiratorio e infine “smistati” al Covid-hospital di Civitanova e alla palazzina di Malattie Infettive di Macerata (al momento al completo, ndr.). Tutto questo grazie a un grande lavoro di coordinazione tra i medici infettivologi e il personale ospedaliero». 

Il modello

«Nel complesso, il modello organizzativo messo in piedi dalla Regione e dall’Asur sta funzionando e ci auguriamo che i numeri dei ricoveri rimangano, in relazione all’emergenza pandemica, con una crescita lineare e non esponenziale – ha spiegato il dottor Rossi -. Al momento non registriamo contagi significativa a livello di personale ospedaliero grazie ai dispositivi di protezione individuale che sono garantiti e alle forniture che non sono soggette a carenze; la situazione è al momento sotto controllo». In relazione all’aumento della curva epidemiologica anche l’afflusso al pronto soccorso si è notevolmente ridotto rispetto ai mesi precedenti. «Credo ci sia timore da parte del cittadino di incrociare i percorsi con i pazienti Covid ma ovviamente la distinzione tra percorso sporco e pulito è assolutamente garantita – ha proseguito il primario del pronto soccorso -. Ovvio che la raccomandazione, nel caso di presenza di sintomi riconducibili al virus, è di non recarsi nelle strutture sanitarie pubbliche e nei punti di primo intervento prima di aver consultato il proprio medico curante. Proprio in tal senso i medici di medicina generale e con loro le Usca stanno dando un ottimo servizio a livello territoriale facendo fronte a grandi carichi di lavoro». «La speranza, in previsione dei prossimi giorni, è che i percorsi messi in piedi diano risposte sufficienti al fabbisogno dei pazienti infetti – ha concluso il dottor Rossi -. Se dovesse esserci un incremento della curva epidemiologica la direzione regionale dell’Asur dovrà, senza dubbio, prendere delle decisioni diverse».

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