Manola Gironacci estromessa dalla giunta. Il Tar sospende il decreto di revoca: il Comune ha 30 giorni per il riesame

Gironacci estromessa dalla giunta. Il Tar sospende il decreto di revoca: il Comune di Macerata ha 30 giorni di tempo per il riesame
Gironacci estromessa dalla giunta. Il Tar sospende il decreto di revoca: il Comune di Macerata ha 30 giorni di tempo per il riesame
di Emanuele Pagnanini
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Domenica 24 Dicembre 2023, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 08:51

CIVITANOVA Sospesa la revoca dell’assessore Manola Gironacci. Che, in linea teorica, tra un mese potrebbe tornare al suo posto. Il Tar, nella prima udienza, le ha dato ragione, sospendendo l’efficacia del decreto di revoca - firmato dal sindaco Fabrizio Ciarapica - e ha ordinato di riesaminare la vicenda entro trenta giorni, fissando la successiva udienza all’8 febbraio. Gironacci ha anche chiesto un risarcimento danni.

L’ordinanza

Il Tribunale Amministrativo delle Marche, attraverso un’ordinanza cautelare, ha accolto la tesi della ricorrente, secondo cui il provvedimento del sindaco, con il quale ha tolto le deleghe all’assessore, «non era motivato».

Concessa, quindi, la sospensiva. Ora il Comune ha trenta giorni di tempo per il riesame del decreto di revoca, che va rivisto quindi alla luce dei principi enunciati dal Tar. A spiegarlo è l’avvocato Pietro Siciliano che ha rappresentato e difeso Manola Gironacci di fronte al Tar. «Sono e siamo ampiamente soddisfatti dall’ordinanza cautelare – spiega il legale – sono stati condivisi i principi giuridici che abbiamo esposto. C’è una consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato e dei Tar. Semplicemente il provvedimento del sindaco, cioè il decreto di revoca dall’incarico di assessore della mia assistita, non era giustificato da una motivazione amministrativa. Considerato dal Tar insufficiente l’assunto “è venuto a mancare il rapporto fiduciario nei confronti dell’assessore Manola Gironacci”. Inoltre nell’ordinanza viene anche specificato che le ragioni della revoca non possono essere integrate ora. Non possono essere utilizzati articoli di giornali per sostenere la tesi del sindaco, secondo cui la fiducia sarebbe venuta a mancare per il passaggio della mia assistita ad altro partito». Insomma, per motivare l’atto, il Comune è fuori tempo massimo. Il Tar, all’udienza dell’8 febbraio, dovrà verificare se il Comune ha adempiuto a quanto necessario. Il Tar, in questa fase, ha ritenuto fondato il ricorso ma ha anche espresso un giudizio sull’atto del sindaco. «Sebbene la revoca non sia soggetta ad un onere motivazionale particolarmente stringente – si legge nell’ordinanza – tuttavia l’atto che la dispone deve quantomeno contenere un riferimento ai motivi per i quali la fiducia sia venuta meno ovvero alle ragioni di opportunità politico amministrativa sulla base delle quali la decisione di revocare l’incarico si fonda». Il venir meno del rapporto fiduciario «senza alcuna altra specificazione», non è stata considerata una motivazione.

La richiesta

Le richieste di risarcimento danno verranno esaminate nella successiva fase di merito. Gironacci ha chiesto una somma che supera i 40 mila euro, calcolata sulla base dell’indennità non percepita fino al termine del mandato. Sulla vicenda interviene anche l’avvocato del Comune di Civitanova, Diego Cuccù che dichiara: «Il Tar Marche, con il provvedimento pubblicato il 23 dicembre non ha disposto alcun obbligo di reintegra dell’assessore Gironacci in capo all'amministrazione comunale, ma solo l’obbligo, in capo al sindaco, di specificare i motivi della sua revoca. Ciò, verrà fatto nei termini assegnati dal Tar».

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