CIVITANOVA - Declassamento della Dogana di Civitanova, ora anche le aziende industriali, oltre a quelle di spedizioni e logistica, lanciano un appello. Sono 22 le ditte delle province di Macerata e Fermo, che ricadono nella competenza dell’ufficio civitanovese, a manifestare preoccupazione. Hanno firmato una lettera indirizzata al direttore nazionale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli, Marcello Minenna, dopo che in precedenza l’associazione marchigiana degli spedizionieri si era rivolta alla direzione interregionale.
Si chiede che Civitanova mantenga il suo status quo di Ufficio doganale unico (Ud), mentre l’ipotesi in campo è quella di un declassamento a Sezione operativa territoriale (Sot) di San Benedetto. «Ipotesi – si legge nella lettera firmata dalle 22 aziende – che avrà serie ripercussioni per le aziende commerciali e produttrici del nostro territorio: calzaturiero e moda, giocattoli, musicale, elettronica, giocattoli, mobile, automotive e meccanica.
Quindi vengono elencati i dati relativi all’attività doganale del 2021 di Civitanova, confrontandoli con quelli di San Benedetto di cui dovrebbe diventare succursale. A Civitanova effettuate circa 38.000 operazioni di export e 6.800 di import; vi operano 13 spedizionieri doganali e 25 case di spedizioni: a San Benedetto effettuate circa 9.800 dichiarazioni di export e 1.800 di import; vi operano 2 spedizionieri doganali e solo una casa di spedizioni. «Ci auguriamo che questa amministrazione (la direzione nazionale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli) possa valutare questa situazione – conclude la nota – e darci garanzie affinché non muti l’attuale status della Dogana di Civitanova».
«Siamo disponibili ad un eventuale incontro - conclude la nota -. Si chiede inoltre a tutte le associazioni di categoria che ci leggono in copia (Confindustria Macerata, Confcommercio Ancona, Confartigianato e Cna Civitanova, Confapi Ancona) di dare il loro contributo affinché la Dogana di Civitanova possa continuare ad operare nel nostro territorio nell’interesse di tutte le imprese attive nei mercati internazionali». Il ridimensionamento riguarderebbe anche il numero di personale, oltre che l’effettiva operatività dell’ufficio. Qualche tempo fa era stata l’associazione spedizionieri delle Marche a lanciare l’allarme. Un appello al quale si sono aggiunte anche le ditte di logistica e le aziende produttrici nel territorio civitanovese e fermano.