CIVITANOVA - Eseguirono una perquisizione per cercare merce contraffatta, trovarono una coltivazione indoor di marijuana. Un impiegato patteggia un anno e mezzo di reclusione.
La sentenza è stata emessa mercoledì scorso, mentre l’attività di indagine risale a giugno di due anni fa, in pieno lockdown. Era la prima fase della pandemia da Sars Covid-19 quando i finanzieri della Compagnia di Civitanova, guidata dal capitano Tiziano Padua, erano impegnati, tra le varie attività di indagine e l’emergenza legata al Covid, in una serie di accertamenti finalizzati all’individuazione di un canale di approvvigionamento di merce contraffatta (per lo più abbigliamento e accessori).
Nell’ambito di quella attività investigativa effettuarono una perquisizione nell’abitazione di un civitanovese, cercavano, come detto, merce contraffatta, trovarono invece il fratello convivente dell’uomo che consegnò spontaneamente la droga che aveva in casa.
L’imputato, tramite gli avvocati Maurizio Vallasciani e Alessia Pepi, ha chiesto di patteggiare la pena (ottenendo così uno sconto) e ha concordato con il sostituto procuratore in aula la pena di un anno e mezzo di reclusione, beneficiando, in quanto incensurato, della sospensione condizionale.