Piano verde dell'Atac per l'illuminazione pubblica, lavori completati prima del previsto

Da sinistra Ottavio Brini, Federica Bianchini e Massimo Belvederesi dell'Atac
Da sinistra Ottavio Brini, Federica Bianchini e Massimo Belvederesi dell'Atac
di Emanuele Pagnanini
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Mercoledì 8 Giugno 2022, 06:50


CIVITANOVA - Tempo di bilanci per l’attività dell’Atac nel quinquennio Ciarapica, anche se il mandato del Cda scade quasi due anni dopo quello della giunta. Dunque l’ultimo consuntivo da approvare sarà quello del 2023. Intanto il presidente Massimo Belvederesi insieme ai consiglieri Ottavio Brini e Federica Bianchini tengono a sottolineare il risultato più importante: la gestione dell’illuminazione pubblica che l’azienda ha avuto, in house, dal Comune. 

 

«Il primo risultato tangibile di questo affidamento – spiega il presidente Belvederesi, è la sostituzione di tutti i lampioni delle strade con lampadine a Led.

Abbiamo stipulato un cronoprogramma secondo cui in due anni saremmo riusciti ad avere illuminazione a basso consumo energetico in tutta la città. Invece stiamo andando più veloce del previsto. Entro la fine dell’anno, contiamo già di aver sostituito l’80% dei circa 9.000 punti luce pubblici di Civitanova. Dunque un anticipo di diversi mesi».

Finora è già a led tutta l’illuminazione sulla statale 16 adriatica dalle Tre case al ponte sul Chienti. Completata la sostituzione anche nel lungomare sud, in una parte di Civitanova Alta, in alcune vie del borgo marinaro, in zona Villa Eugenia e in via Aristotele. Lavori in corso sui lampioni di via Civitanova. Nei prossimi mesi si inizierà la sostituzione nella zona industriale A di Santa Maria Apparente.

«La media è di 500/600 punti luce al mese – continua il presidente – abbiamo raggiunto un equilibrio tra l’arrivo delle forniture e l’operazione di montaggio e smontaggio attraverso le tre ditte cui ci siamo affidati. Una volta completata la sostituzione, avremmo un risparmio del 30/35% sulla spesa per l’illuminazione pubblica». Per quanto riguarda gli altri settori dell’Atac, l’azienda attende l’affidamento in house anche del servizio calore. «Si tratta della gestione del riscaldamento negli edifici pubblici. Per ora abbiamo una convenzione – ponte che ci permette di intervenire sulle centrali termiche (le caldaie) ma per il resto abbiamo solo la manutenzione ordinaria». 

L’Atac ha chiuso il 2021 con un utile di poco superiore al milione di euro, di cui 380mila sono i proventi dalle farmacie comunali. Solo metà dell’utile sarà stornato al Comune; l’altra metà sarà utilizzata proprio per investimenti nel settore calore. Infine la società ha selezionato il partner per partecipare alla gara per la gestione della rete del gas in tutta la zona 1 (da Macerata alla costa): si tratta della Nova Reti, al 100% partecipata Dolomiti Energia.
 

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