San Severino, il quadro da restaurare era stato rubato in chiesa 17 anni fa: recuperato dai carabinieri

San Severino, il quadro da restaurare era stato rubato in chiesa 17 anni fa: recuperato dai carabinieri
San Severino, il quadro da restaurare era stato rubato in chiesa 17 anni fa: recuperato dai carabinieri
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Venerdì 16 Giugno 2023, 11:33 - Ultimo aggiornamento: 18:11

SAN SEVERINO - Un occhio attento l'ha riconosciuto in un laboratorio di restauro, i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno confermato la segnalazione: recuperato un quadro rubato in chiesa a San Severino 17 anni fa, denunciato per ricettazione il committente dei lavori.

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Nel mese di settembre del 2022, grazie alla segnalazione di un cittadino, i carabinieri della Stazione di San Severino Marche si sono recati a effettuare un controllo all’interno di un laboratorio di restauro, dove hanno individuato un quadro che, per le caratteristiche del soggetto rappresentato e per le dimensioni, poteva corrispondere ad un’opera trafugata dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate, in località Castel San Pietro anni addietro. Il furto dell’opera intitolata “Sant’Antonio Abate in visita a San Paconio morente” era stato denunciato il 30 dicembre del 2006 dal parroco dell’epoca e la foto allegata agli atti corripsondeva perfettamente.  
Hanno richiesto l’ausilio del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, specializzato in materia, per la conferma dell’autenticità dell’opera d’arte. Di fondamentale importanza si è rivelata, ancora una volta, la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, la più grande del mondo con oltre 8 milioni di files relativi a beni da ricercare, gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. Il reparto di Ancona ha immediatamente effettuato il raffronto con i dati custoditi all’interno del sistema, riscontrando effettivamente la provenienza illecita del dipinto, consentendone, dunque, l’immediato sequestro. 
Le successive indagini hanno consentito di verificare che il titolare del negozio era stato incaricato da un committente privato del restauro dell’opera, che consisteva nella stuccatura e ripresa del colore nelle parti mancanti. Il committente è stato quindi identificato e denunciato per ricettazione di beni culturali.

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