È ancora molto diffusa la patologia sull’osteoporosi, la cui prevenzione inizia dalla crescita. Attraverso la promozione di corretti stili di vita e un adeguata attività fisica è possibile infatti ridurre il rischio di fratture da fragilità ossea in tarda età. È questo uno degli assunti da cui è partito il 4° Corso teorico-pratico denominato “Osteoporosi severe e secondarie: approccio multidisciplinare dalla diagnosi alla terapia”, organizzato nei giorni scorsi dalla Clinica di Endocrinologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche di Ancona.
Le fratture
Le fratture da fragilità colpiscono almeno 400mila persone ogni anno, tra fratture femorali, vertebrali e di polso, con una evidente ricaduta economica sul sistema sanitario.
L’obiettivo
L’obiettivo del corso, che si è diviso tra le sessioni metodologiche e un appuntamento convegnistico, è stato quello di acquisire nuove competenze e conoscenze sull’utilizzo degli strumenti tecnologici per la diagnosi più avanzati e approfondire i progressi scientifici nel trattamento dell’Osteoporosi. La prima giornata è stata così dedicata all’analisi del completo percorso diagnostico dal laboratorio alla radiologia, mediante l’utilizzo di metodologie di ultima generazione come la densitometria ad ultrasuoni Rems. Nella giornata successiva, invece, l’attenzione si è concentrata sui risvolti teorici più recenti della malattia e sulle fratture in particolare. Il centro delle Osteoporosi Severe e Secondarie della Clinica di Endocrinologia è un centro di riferimento della Siommms, fra i 10 partecipanti del progetto Impact, un’iniziativa nazionale che mira a seguire diagnosi da frattura seguendo determinati algoritmi, al fine di semplificare le procedure.