Costellazione di alfabeti De Dominicis torna a casa: opere esposte con altri grandi del Novecento alla Galleria Puccini di Ancona

Costellazione di alfabeti De Dominicis torna a casa: opere esposte con altri grandi del Novecento alla Galleria Puccini di Ancona
Costellazione di alfabeti De Dominicis torna a casa: opere esposte con altri grandi del Novecento alla Galleria Puccini di Ancona
di Lucilla Nicolini
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Martedì 17 Ottobre 2023, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 18:51

Gino De Dominicis torna a casa. La mostra che si è inaugurata il 7 ottobre, alla Galleria Puccini di Ancona, riporta l'artista, a un quarto di secolo dalla scomparsa, nella sua città natale. Che non l'ha dimenticato: "Intorno a Gino De Dominicis" è infatti ripresa, prosecuzione e rilancio di un percorso, iniziato nel 1999 all'Atelier dell'Arco Amoroso, con l'evento "Sulle tracce di un'assenza, esordi anconitani e altro di Gino De Dominicis", curato da Fabiola Brugiamolini. Fu poi la volta, nel 2004, di un convegno, organizzato dal Comune di Ancona, dal titolo "Ancona per Gino De Dominicis", corredato l'anno dopo, nella corte della Mole Vanvitelliana, dall'esposizione della Calamita Cosmica, il monumentale scheletro, oggi conservato nell'ex Chiesa della SS. Annunziata di Foligno. L'evento fu allora accompagnato da un atto performativo dell'artista Francesco Colonnelli. Infine, nel 2014, alla Galleria Gino Monti, in piazza del Plebiscito, fu esposto un ritratto di grandi dimensioni di Gino, opera di Vettor Pisani.

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Le tappe

È Stefano Tonti, presidente dell'Associazione Marchigiana Iniziative Artistiche, promotrice della mostra, a ricordarci le tappe di questo processo di riappropriazione della città dorica di un figlio geniale.

E aggiunge «l'idea è di dedicare a Gino una futura edizione del Premio Marche». Nel testo introduttivo del catalogo, egli dà conto dell'organizzazione di questa esposizione, «che, tra le righe, propone anche uno stimolo, che induca a esplorare gli aspetti espressivi dell'arte contemporanea nel contesto dei forti movimenti intellettuali e di conversione dei linguaggi artistici, nei quali De Dominicis si è fatto protagonista. Dopo gli anni 80, essi si affrancano, a volte si contrappongono, altre ancora recuperano alcuni dei valori della tradizione della pittura figurativa e del disegno del Novecento». Accanto a un corpus di opere di De Dominicis, sono esposte alla Puccini, a rotazione, opere di altri autori del Novecento: Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Scipione, Claudio Cintoli, Leonor Fini, Paolo Gioli. "Opera ubiqua" (serigrafia su foto, 1987), un sublime ritratto femminile; il dipinto a olio su tavola "Ritratto di Johanna B."; lo "Studio per nudo", a matita e carboncino; il dolcissimo "Ritratto" a olio degli anni 90: sono solo alcune delle opere di Gino in mostra, di fronte alle quali campeggiano, degne di citazione, "Gli archeologi" di De Chirico, la "Dea in riva al mare" di Alberto Savinio e "Cintoli, marzo 1960", china su carta di Claudio Cintoli. Queste saranno presto sostituite da altre opere grafiche dello stesso Cintoli, di Scipione, di Leonor Fini e di Paolo Gioli. La condivisione degli spazi espositivi con autori antecedenti o coevi è pretesto per fornire al visitatore "una costellazione di alfabeti" che, come scrive Federica Lazzarini, co-curatrice della mostra, rivelano l'ipotesi "che l'intenzione artistica volge alla rivelazione... supera la forma e si apre all'informale e ai nuovi linguaggi cinetici". A unire questi artisti, scrive Andrea Bruciati, «non è un'univoca ricerca stilistica, quanto un medesimo nuovo atteggiamento nei confronti dell'opera d'arte, fonte di rivelazioni non tangibili, di associazioni superiori, nell'esplorazione di un mondo che sta oltre e che lascia apparire l'essenza autentica delle cose».

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