Continua il viaggio dei Dò Storieski, progetto che unisce due noti cantautori

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Giovedì 29 Ottobre 2015, 03:51
Continua il viaggio dei Dò Storieski, progetto che unisce due noti cantautori trevigiani, Alberto Cendron e Leo Miglioranza. Domani alle 21.30, il duo presenterà all'Home rock bar il nuovo album "Disintegrati", che ha per filo conduttore l'«integrazione» in una inconsueta ed interessante accezione: l'integrazione non è solo quella dei «foresti», ma anche dei veneti. Partiti da "Osteria" (2013), opera che racconta storie d'osterie come luoghi di incontro in bilico fra luci e ombre, passati con "Descanto" (2014) alla trasformazione del territorio che ha come contropartita il cambiamento degli abitanti che lo popolano, ora il duo affronta il tema attuale delle migrazioni. «L'integrazione di fatto non riguarda solo i "foresti" ma anche noi veneti, - spiegano Cendron e Miglioranza. - Ci mette tutti sullo stesso piano e ci costringe a fare i conti con quello che siamo».
Le quindici tracce dell'opera pongono fianco a fianco storie di immigrati e veneti con il consueto distacco, cinismo e ironia. «Non se ne abbia dunque a male chi rimpiange "L'omo de na volta" come esempio di specchiata virtù o chi attribuisce alla Machina nova il simbolo del proprio benestare, così le generazioni passate dovranno fare i conti con il terribile "Hell Vecio" al pari delle nuove con l'essere Omeni, - aggiungo i due. - Tutti allo stesso modo smarriti fra social, fede calcistica e mobilifici svedesi in uno spietato cammino verso la solitudine e la disgregazione: giovani e vecchi, ricchi e poveracci, foresti e autoctoni, uomini e donne». "Disintegrati" è anche un'esplorazione musicale dove la metà degli strumenti suonati sono stati costruiti artigianalmente dai Dò Storieski e dalla Band come le cigarbox guitar, il basso bidofono, i katzoo di bamboo e svariati tamburi e percussioni recuperati per la strada alla ricerca di un nuovo sound il più possibile vicino alla realtà. Allo stesso modo la sperimentazione linguistica ha prodotto un album dove convivono il dialetto veneto, l'italiano e l'italiano parlato dai foresti che se ad un primo ascolto appare buffo e sgrammaticato in breve tempo si carica di un energia comunicativa enorme e poetica. L'album è stato registrato e prodotto dalle Officine Underground. Vi hanno partecipato tanti musicisti trevigiani, per un album che dall'idea di un duo è divenuto esperienza corale.