CHIESE
PAVIMENTAZIONI,
L'ARTE E LA STORIA
Sapevo che alcune chiese di

3 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Aprile 2015, 05:50
CHIESE
PAVIMENTAZIONI,
L'ARTE E LA STORIA
Sapevo che alcune chiese di Padova allineavano tra i loro pregi splendide pavimentazioni. Mai però avrei supposto che diversi templi sacri di casa nostra possedessero autentici “tappeti marmorei” su cui posare lo sguardo meravigliato. L'inaspettata gioia mi è pervenuta dalla mostra, allestita nella stupenda cornice della sala San Luca, nell'abbazia di Santa Giustina, titolata” Arte e storia delle pavimentazioni in marmo di basiliche e chiese di Padova e dell'Abbazia di Praglia”.
Fortuna volle che fossi forse il primo a giungere all'apertura di domenica mattina, 26 aprile, usufruendo di una guida speciale, l'autore dell'esposizione, l'ingegner padovano Rodolfo Ceschin, noto professionista, a livello mondiale, nel settore dell'ingegneria idraulica e in altri campi, con la passione della rilevazione e della storia delle pavimentazioni dei luoghi sacri di Padova, per le quali ha impiegato cinque anni del suo tempo libero. Il gentile cicerone in poco più di dieci minuti m'ha accompagnato nel percorso, rivelandomi in modo chiaro e succinto il lavoro eseguito, esposto in 17 bacheche orizzontali. Alle spalle premeva un gruppetto di turisti francesi ed è stato giocoforza per lui salutarmi e continuare il servizio, usando una perfetta lingua gallica.
La mostra presenta le principali vicende storiche e grafiche dei multicolori manufatti relativi alle chiese di Santa Croce, Santa Giustina, Basilica del Santo, San Gaetano, San Francesco e Praglia, con una semplice puntatina anche sulla pavimentazione, in trachite, innanzi alla Basilica del Carmine, il tutto su un arco di storia dal secolo XV alla seconda metà di quello scorso. L'autore sciorina la fedele riproduzione in scala dei rilievi a colori da lui eseguiti nelle varie chiese, proponendo alcune tavole a evidenziare i particolari di predelle e moduli geometrici, scarsamente apprezzabili nella scala delle planimetrie, strabilianti nella Basilica di Santa Giustina. In una parte della mostra propone anche la copia di alcuni contratti e degli stati di avanzamento predisposti all'epoca per i pagamenti. Essenziali le didascalie, supplite dalla continua presenza dell'autore di questa meraviglie. Sono uscito col cuore gioioso e con negli occhi la magnificenza di tanto tesoro. Numerosi i visitatori dagli entusiastici commenti: “très intéressant, meravigliosa, originale, affascinante”. La nota, incorniciata, di mons. Claudio Bellinati: “Mostra straordinaria e unica nella sua bellezza”. Val la pena visitarla, anche perché gratuita. E' aperta, fino al 10 maggio, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, sempre presente l'autore.
Alfredo Pescante
L'INTERVENTO
IL RISARCIMENTO
LEHMAN BROTHERS
La sentenza Lehman Brothers ha certificato in modo inequivocabile la correttezza di Flavio Zanonato e Ivo Rossi che nel corso degli ultimi anni, con un'escalation sistematica nell'ultimo anno ad opera di Bitonci, sono stati apostrofati in modo ignobile come autori di un furto ai danni dei padovani. La sentenza che obbliga Patti Chiari e la Banca a risarcire il Comune, racconta la serietà di chi per 6 anni ha subito ogni onta possibile. Ma, come sempre, chi non ha dignità, invece di chiedere scusa, pensa di rilanciare. Infatti, non paghi di essere stati certificati come inqualificabili autori di insulti a base di falso, il sig. Grigoletto torna sul tema sostenendo che "aver fatto quell'operazione significava che non sapevano cosa farne di quei soldi e li hanno sprecati invece di spenderli". Grigoletto continua, dunque, a insultare senza sapere e senza aver cognizione dei vincoli di finanza pubblica. Non sa quali fossero i vincoli imposti dalle varie leggi finanziarie e, soprattutto, dimostra di non possedere un'idea della città. Quei soldi, invece di tenerli sotto al cuscino, erano stati investiti in attesa che si creassero le condizioni per realizzare una grande opera pubblica come il Tram e per l'auditorium. Quello stesso Tram e quello stesso Auditorium che sono stati cancellati e i cui soldi sono stati spesi in piccoli favori per accontentare i vari clienti elettorali. Quelle che una volta si chiamavano clientele e che oggi vengono definite patti con gli elettori (alcuni e non altri).
Nereo Tiso

vicesegretario Pd