Sacile, il patto della riscossa

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Martedì 28 Aprile 2015, 05:56
Due settimane or sono un parziale sciopero all'ultimo allenamento e poi la sconfitta casalinga con il Giorgione. L'altra settimana un incontro chiarificatore, in un ristorante sul Livenza, fra la presidenza e i giocatori più rappresentativi: scadenze e incombenze economiche ancora in sospeso l'argomento chiarito. Risultato: la Sacilese è tornata alla vittoria dopo tre stop. Un tris di sconfitte in fila che l'accomunavano alla Clodiense, di cui è stata ospite. I tre gol liventini a zero praticamente estromettono i veneti dal quartetto playoff. Questa eliminazione di una concorrente diretta, a due giornate dal termine, è il fatto più importante accaduto in serie D.
RIPARTITI - «Per la posizione in classifica, confermando il terzo posto, vinceremmo il campionato delle squadre "vere" di serie D. Bisogna però capire quanto sia stata scarica la Clodiense, oppure se siamo tornati noi a fare belle cose, come i gol», ammette Denis Fiorin. Perché gli avversari, se non hanno aperto le porte, hanno praticamente spianato la strada alla Sacilese, pure procurandosi tre espulsioni negli ultimi 25'. «Alla terzultima di campionato e in superiorità numerica - dice il direttore sportivo - abbiamo arrotondato. Andiamo di corsa verso i playoff, che non serviranno a nulla, in particolare dopo la riforma della LegaPro. Sono costi in più per le società e non si approda da nessuna parte. Neanche 10 palloni per le giovanili, ci riconoscono. Forse servono per il terzo che introitano le casse federali. Da anni sono una barzelletta solo italiana, in Figc non hanno capito che il mondo cambia».
TRANSITATI - Ezio Vendrame quando giocava in C con il Padova, in una partita a suo dire combinata e destinata allo 0-0 contro la capolista Cremonese capitanata da Emiliano Mondonico, per dare una scossa dribblò la sua intera squadra da un lato all'altro del campo. Arrivò sino a fintare il tiro davanti al proprio portiere, che si tuffò inutilmente su di lui cercando di levargli il pallone, per poi fermarsi in prossimità della linea di porta e tornare indietro. In quell'occasione un tifoso sugli spalti morì d'infarto. Quando questo gli fu riferito, Vendrame rispose chiedendo come fosse possibile che un debole di cuore lo andasse a vedere giocare. Senza chiedere un finale tragico, qualcosa di più ci si poteva attendere da Fontanafredda - Tamai. Il sinistro "tagliato" di Furlan è stato un bel gesto tecnico. Il volo d'angelo di Sellan è stato un buon colpo. Il tempismo di De Martin è stato sagace. Il rigore di Tonizzo intuito, ma non parato. Il punto ciascuno transita Fontanafredda e Tamai verso una salvezza senza playout, che si materializzerà negli ultimi 180'.
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