Tramite il web è stato chiesto agli interessati di candidare le proprie attività innovative ed ecosostenibili

3 Minuti di Lettura
Martedì 30 Maggio 2017, 05:00
IL PROGETTO
FERMO Incontro ieri mattina all'ex conceria di contrada Girola per fare il punto sugli aggiornamenti progettuali in merito ad Oltreconceria, un piano di riqualificazione multidisciplinare dello stabile per offrire risposte innovative con un accento solidale, scientifico ed ecologico. Struttura di proprietà privata, in mano all'Adriatica spa, sempre aperta e disponibile alle proposte del progetto varato lo scorso anno e adesso pronta a passare all'atto pratico.
La base
Volano dell'iniziativa, l'associazione Casa Comune, che ha scelto il grande complesso di edifici, di archeologia industriale, appartenente alla memoria storica del territorio come riferimento geografico e luogo di lavoro inserito nel tessuto produttivo del Fermano, adesso destinato a diventare una location chiamata a vivere sotto un'altra veste. L'obiettivo è quello di fare del vecchio sito industrializzato in disuso un centro polivalente che ospiti operosità vicine al soddisfacimento dei bisogni sociali e culturali della comunità locale. Il coordinamento è di Valentina Recchia, pronta a illustrare i passi vincenti mandati in archivio sino a questo momento. Val bene sottolineare non solo la ricaduta positiva sul locale ma, come illustra la stessa promotrice, anche e soprattutto l'eco lontano da Fermo, sinonimo di bontà per quanto messo in campo fino a oggi.
Le considerazioni
«Abbiamo indetto questo incontro per elencare le iniziative in orbita ex conceria le sue prime considerazioni -. Tutto ciò al fine di riqualificare al meglio l'area. Siamo soddisfatti per le risoluzioni maturate a questo punto, sono state tante le proposte risultate interessanti a molte autorità competenti in materia». Da Fermo al capoluogo regionale, a quello della confinante Emilia-Romagna, sino alle luci della ribalta nazione. «Il nostro modo di agire non è sfuggito agli occhi attenti di chi, ad Ancona, si prodiga per la riqualificazione dell'ex mattatoio. Siamo dunque stati invitati nel capoluogo per rendere conto sulle nostre modalità operative. Non da meno eccoci a Bologna, dove invece si è discusso di tutela e promozione del patrimonio archeologico. Inoltre sottolinea motivo di soddisfazione è derivato, nel weekend alle spalle, da un inserto del Corriere della Sera che ha parlato di noi in ottica positiva. Al momento ci sono altre trattative progettuali work in progress, sempre basate sulla multidisciplinarietà tra arte, ecologia e sport. Non da ultimi l'uso degli spazi che ne fanno le Brigate di Solidarietà Attiva, cioè dei volontari che si occupano di raccolta di cibo e beni per i territori colpiti dal sisma». L'ex Sacomar mira dunque d essere un laboratorio di sperimentazione di nuove idee pratiche, favorendo lo sviluppo di iniziative di singoli e gruppi.
La Rete
Attraverso iniziative pubbliche, via web, è stato chiesto agli interessati di candidare le proprie attività e in caso affermativo questi hanno ottenuto locali sulla base dei principi di interesse sociale, culturale, di innovazione ed ecosostenibilità. Al fianco della Recchia, Beniamino Buzzelli e Gino Novelli, presenti per conto della società proprietaria. «La progettualità di cui stiamo parlando è un'opportunità efficace per poter far ripartire questo luogo, nonché un importante investimento nel sociale. Considerevole il fatto che non ci sia stata passività per un edificio che quindi non rimane inattivo e morto: potrà funzionare, dunque, senza portarvi dentro le fabbriche».