Territorio appetibile per le mafie «Così contrastiamo infiltrazioni»

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Giovedì 23 Marzo 2017, 05:00
IL BILANCIO
PESARO Ci sono indagini che vengono portate avanti senza i riflettori della cronaca, chiuse in un'aura di protezione dettata dalla necessità di portarle a termine. Perché quando si parla di contrasto alle mafie, alla criminalità organizzata e al riciclaggio di denaro illecito, il pericolo per un territorio è alto. La Guardia di Finanza provinciale ha presentato il bilancio delle attività del 2016 tutte volte a «tutelare le libertà economiche dei cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti, quale condizione indispensabile per il raggiungimento dell'equità sociale posta a fondamento del benessere della collettività».
I numeri
Il colonnello Antonino Raimondo, comandate provinciale delle Fiamme Gialle ha sottolineato come «la lotta ai fenomeni evasivi più gravi e alle frodi fiscali, alle illegalità nella Pubblica Amministrazione, agli sprechi di risorse e alla criminalità economico-finanziaria in genere abbiano costituito l'obiettivo dell'attività operativa della Guardia di Finanza per il 2016».
E in questo senso indagini mirate e silenziose si sono concentrate sul contrasto alla criminalità organizzata. Sono stati svolti 13 accertamenti economico-patrimoniali nei confronti di condannati o indiziati di gravi reati al fine di verificare sproporzioni tra il patrimonio direttamente o indirettamente a questi riconducibile ed i redditi dichiarati, che hanno riguardato complessivamente 50 persone fisiche e 2 fra aziende e società loro collegate. Attività cresciuta dell'85% rispetto allo scorso anno.
Il Comandante Raimondo ha sottolineato: «La criminalità organizzata autoctona è avulsa da questo territorio. Però la capillarità del tessuto economico della provincia di Pesaro e Urbino possono essere di assoluto interesse».
Soggetti controllati
E riguardo i soggetti controllati, tra indagati e condannati si è parlato di persone collegate alle mafie, senza specificare di quali regioni o famiglie.
In materia di riciclaggio sono state svolte 10 attività di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di 5 soggetti. (+150% rispetto l'anno scorso). Riciclaggio per una cifra di 9 milioni di euro derivati da evasione o attività illecite che stavano penetrando nel territorio.
Sono state 209 le segnalazioni di operazioni sospette approfondite dai Reparti dipendenti appositamente delegati dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria. In pratica le banche, avvocati, commercialisti, notai possono segnalare operazioni sospette o anomalie dei clienti.
Ma non è tutto perché la crisi ha segnato profondamente il territorio e c'è chi ha fatto il furbo.
Nelle indagini svolte nei settori dei reati societari, fallimentari, bancari, finanziari e di borsa sono stati denunciati 37 soggetti, di cui 1 arrestato. Sono state accertate distrazioni patrimoniali in danno di società fallite per circa 32 milioni di euro ed effettuati sequestri a carico dei responsabili per oltre 100 mila euro.
Truffe su fondi pubblici
Ma i furbetti sono anche nelle pubbliche amministrazioni perché sono state scoperte truffe su fondi pubblici e illegalità. La Guardia di Finanza ha riscontrato illegittime percezioni o richieste di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, per circa 320 mila euro (+30%). In pratica sono stati prodotti documenti e dati non veri pur di accedere ai fondi.