Problemi e difficoltà pure nelle aree verdi pubbliche caratterizzate da incuria e scarsa manutenzione

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Venerdì 24 Marzo 2017, 05:00
I DISAGI
MACERATA Incroci pericolosi, poche alternative, un muro di barriere. Il tour con il passeggino, ma non solo, si trasforma in una gimcana tra le auto, in una corsa a ostacoli lungo le vie più frequentate. Senza dimenticare quei servizi su misura che non sempre rispecchiano le esigenze. A dipingere Macerata come una città decisamente poco family friendly o child friendly sono proprio le dirette interessate: le mamme. Una in particolare, che del confronto virtuale ha fatto la sua forza, entra nei dettagli.
La maceratese Silvia Alessandrini Calisti, imprenditrice e scrittrice quarantenne, mamma di due bambini, nel 2010 ha aperto il sito www.mammemarchigiane.it . Un portale a 360 gradi collegato con tutti i canali social, da Facebook a Twitter, per gli approfondimenti. Le criticità sollevate da tempo, non hanno ancora trovato soluzioni: «Uno degli aspetti riguarda le barriere architettoniche - sottolinea la Alessandrini - alcune è impossibile superarle, penso alle salite o alle scalette della città, ma per altre si potrebbe intervenire».
Le zone pericolose
Le zone che mettono a rischio l'incolumità di mamme e bebè sono più di una: «Uno dei simboli della nostra battaglia - dice ancora la mamma - è diventato il mancato attraversamento pedonale del sottopassaggio che da corso Cavour porta ai Cancelli: quel tratto è tremendo. Ma di esempi simili se ne trovano un po' in tutta Macerata, dai marciapiedi stretti e sconnessi di via Trento, all'unico lato della strada praticabile in via Roma per chi spinge la carrozzina, passando per il quartiere Pace, fino alla pericolosità di via Cioci, il rettilineo frequentatissimo da anziani, adulti, studenti e famiglie, dove le macchine e i bus sfrecciano ad alta velocità. Pochi giorni fa una ragazza è stata investita, eppure quella via conduce sia ai giardini Diaz che al parco Fontescodella».
Poi prosegue: «Non so se sia possibile, dal punto di vista strutturale, posizionare le rampe nei sottopassi, ma si può pensare quantomeno ai dossi artificiali, ai semafori a chiamata e ai rilevatori di velocità. Sì, è vero c'è la possibilità di fruire degli ascensori in diversi punti, ma attraversare in sicurezza senza rischiare la pelle è un diritto. Non solo per le mamme, le stesse difficoltà le incontrano i disabili. Le barriere si ritrovano anche in altre città: è l'attenzione in generale alle famiglie che manca».
Il verde nell'incuria
La quarantenne mamma maceratese precisa: «Un altro punto importante interessa i parchi giochi, spazi fondamentali per chi ha i bambini. Sono lasciati all'incuria e alla sporcizia, l'erba è altissima e i giochi sono spesso rotti. Si trovano anche siringhe e oggetti che mai dovrebbero entrare a contatto con i bimbi. La manutenzione non è così frequente, l'impressione è che si provveda a quella ordinaria senza soffermarsi sui parchi pubblici in modo scrupoloso. Non esiste un servizio di pulizia giornaliera, per intenderci. Alcuni interventi sono stati eseguiti ai giardini Diaz e in via Ancona, ma ne restano molti altri da fare, anche perché i giardini Diaz non sono proprio un modello di decoro». La Alessandrini specifica: