Primarie, Renzi nuovo segretario Pd. Cuperlo: pronto a collaborare. Civati: siamo ancora un partito di sinistra

Primarie, Renzi nuovo segretario Pd. Cuperlo: pronto a collaborare. Civati: siamo ancora un partito di sinistra
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Domenica 8 Dicembre 2013, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 07:27

Con una valanga di voti Matteo Renzi diventa il nuovo segretario del Pd. A un anno dalla sconfitta contro Bersani, il sindaco di Firenze si prende la leadership del partito. Nonostante timori e pronostici della vigilia, le primarie raggiungono il traguardo dei 3 milioni di votanti. Un dato inaspettato che rafforza il trionfo di Matteo Renzi, che raggiunge il 68.3%, lasciando Gianni Cuperlo al 18.1, poco distante da Pippo Civati al 13.6 (i dati non sono ancora definitivi). Un successo che dà lo scettro del Pd al rottamatore, pronto ad incidere anche verso il governo.

L'incontro con il premier «Con il nuovo segretario Matteo Renzi lavoreremo insieme con uno spirito di squadra che sarà fruttuoso, utile al paese ed al centrosinistra». Lo afferma il premier Enrico Letta. E Matteo Renzi sarà a Roma già oggi e, tra gli altri impegni, potrebbe anche avere un incontro con il premier Enrico Letta, di rientro da una serie di impegni a Milano e in partenza per il Sud Africa dove guiderà la delegazione italiana che renderà l'ultimo saluto a Nelson Mandela. Nessuna conferma ufficiale al momento dai diretti interessati su questa prima presa di contatto che, in ambienti della maggioranza, viene comunque dato per scontato prima del dibattito parlamentare di mercoledì sulla fiducia.

L'affluenza I dati diffusi dal Pd parlano di un'affluenza alta. Il segretario uscente è certo che si possa raggiungere la quota dei tre milioni di votanti.

Letta. È stato tra i primi cittadini in fila per votare alle primarie per l'elezione del nuovo segretario del Pd, il presidente del Consiglio Enrico Letta. Di buon mattino, il premier si è presentato al seggio allestito nel Circolo Pd nel quartiere Testaccio a Roma, dove abita. «Ho già trovato coda. Buon segno!», ha scritto poi su twitter, sottolineando la partecipazione al voto, in questa domenica mattina. Dopo aver deposto la sua scheda nell'urna, Letta ha salutato i militanti impegnati nella gestione del seggio elettorale ed è andato a Messa.

Il sindaco di Roma. «Ho votato Renzi perchè ritengo che servano scelte chiare e nette», ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino, spiegando i motivi che l'hanno spinto a votare per il sindaco di Firenze alle Primarie del Pd. «Matteo ha detto con chiarezza - ha aggiunto Marino - che vuole un sistema bipolare, una legge elettorale maggioritaria, che è ciò che ho sempre affermato anche in passato. Un sistema dove due candidati si confrontano costringe le parti più antiche dei partiti a scegliere i candidati migliori: se si vuole vincere bisogna mettere in campo le donne e gli uomini migliori. E poi - ha spiegato ancora Marino - perchè credo che in questo momento di crisi economica serva una figura con esperienza amministrativa che dia a una grande forza come il Pd le priorità delle persone, delle famiglie, delle fragilità sociale, quei temi cioè - ha concluso - che chi si è confrontato con la gente conosce bene».

I numeri. Imponente la macchina organizzativa impostata dal Partito Democratico per oggi: sono 9mila i gazebo sparsi nelle piazze di tutta Italia e 100mila i volontari in campo per permettere al popolo di sinistra di votare per tutto il giorno. Possono partecipare tutti firmando l’albo degli elettori delle primarie e portando un documento di identità, la tessera elettorale e 2 euro (per i non iscritti). Anche coloro che hanno compiuto i 16 anni e gli immigrati possono andare ai gazebo, ma devono essersi registrati in precedenza. Sulle sorti delle primarie dell’Immacolata e sul peso politico del futuro leader Pd inciderà però non solo la percentuale che decreterà il vincitore ma anche l’affluenza ai seggi. Per parlare di “successo” dovrebbero andare alle urne almeno 2 milioni di elettori, e già sarebbero meno di quelli che nel 2009 andarono alle urne scegliendo Bersani e molti meno di quei 3 milioni che lo scorso anno parteciparono per la sfida Renzi – Bersani.

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