«Non ho pregiudizi, sono romena ma la mancanza di rispetto è inaccettabile: in estate rimproverata per la canottiera»

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Martedì 17 Gennaio 2017, 05:00
LA SICUREZZAANCONA Può una donna passeggiare tranquillamente la sera agli Archi? O corre il rischio di essere importunata, molestata con allusioni sessuali, irrisa e denigrata. Pone il tema, per esperienza diretta, una ragazza di 23 anni che abita al Piano e domenica sera s'è trovata a vivere una brutta disavventura, raccontata nei dettagli con un post-sfogo sui social network. Fino alla domanda finale: che cosa le sarebbe successo se non avesse avuto un pitbull al guinzaglio, un esemplare di femmina buona e socievole, ma che all'occorrenza è stato pronto a ringhiare per tenere a bada i cinque o sei uomini che avevano presa di mira la sua giovane conduttrice. L'altra sera la ragazza, C.P., radici romene trapiantate da 4 anni ad Ancona, aveva preso i suoi due cani per una passeggiata dalla sua abitazione, che si trova al Piano, verso il centro.
Anziché affrontare la salita di via Sanzio, come fa abitualmente, domenica pomeriggio verso le 18 e 30 aveva deciso di passare per via Marconi e camminare sotto gli Archi, dove per altro si teneva un mercatino. È lì che la giovane, arrivata quasi alla fine dei portici, si imbatte in un capannello di 5 o 6 uomini davanti a un locale, dove si gioca con le slot machine. Parlavano arabo, dovrebbero essere stati di origine magrebina, a sentire la ragazza. «Provo a passare nello spazio stretto tra la bancarella e gli individui ubriachi - è la sua descrizione dell'episodio -, quando sento facciamo passare la bella signorina. Ok. Faccio finta di niente, tenendomi accanto i cani, quando uno dei tipi, ha iniziato a fischiare».
Il fischio inopportuno
Il risultato inatteso di quell'apprezzamento sonoro assai poco elegante, però, è stato quello di agitare l'American pitbull terrier che la ragazza teneva al guinzaglio. Deve aver percepito il pericolo, così ha ringhiato contro il tipo che fischiava. La proprietaria del cane l'ha fatto notare a quei tipi che la importunavano. «Meglio non fischiare, tanto più in uno spazio affollato, dove tra l'altro se il cane rompe qualcosa delle bancarelle sono io che poi devo risarcire». Invece di rifletterci su, quei tipi hanno reagito malamente e ne è seguita un'escalation di rimproveri («sei tu che sbagli a girare con due cani») apprezzamenti volgari, atti sessuali mimati. «Questo è il buonsenso, l'educazione ed il rispetto per le donne che gli è stato insegnato nel paese suo?», si chiede la giovane, sicura di essere al riparo da qualsiasi sospetto di razzismo strisciante.
L'antidoto alla xenofobia
La sua storia personale, di giovane arrivata da un Paese straniero e ormai ben integrata, è un ottimo antidoto alla xenofobia. E scorrendo il suo profilo Facebook si capisce che non ha alcun pregiudizio nei confronti degli immigrati di altre nazionalità, tanto da condividere ad agosto alcuni post dei migranti accolti dal Gus impegnati a fare volontariato nelle tendopoli dei terremotati.
«Io so cos'è il pregiudizio, l'ho vissuto sulla mia pelle, ma il problema vero è quando noi stranieri non vogliamo integrarci - racconta - Capisco il bicchierino di troppo, la battuta anche cameratesca, ma la mancanza di rispetto per le donne è inaccettabile».