Intervista/Mason Rocca
fa le carte alla A di basket

Mason Rocca in campo con la Fileni
Mason Rocca in campo con la Fileni
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Venerdì 11 Ottobre 2013, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 12:50
JESI - Serie A al via, per la prima volta dopo tanti anni senza Richard Mason Rocca, che tornato a Jesi in Lega Gold, ai nastri di partenza. Che effetto fa?

“Strano. Negli anni passati ero abituato a guardare la Supercoppa da spettatore interessato, per seguire le due squadre in campo ed iniziare a prepararmi ai giocatori che poi avrei dovuto incontrare da avversari. Ora sono tornato ai tempi del mio primo arrivo in Italia. Allora guardavo alla Supercoppa e a quei giocatori sperando che prima o poi ci avrei giocato contro. A ripensarci, un effetto strano”.

E allora, che impressione dalla sfida che ha visto Siena centrare contro Varese il primo trofeo dell’anno?

“Siena ha dimostrato di essere sempre Siena. Cambiano i giocatori, gli allenatori ma lo stile di gioco rimane quello concreto di sempre. Energia in difesa, buon gioco in attacco”.

Dicono che questo possa finalmente essere l’anno buono di Milano per lo scudetto.

“E’ da un po’di anni che deve essere così ma quello che è sempre mancato a Milano è di diventare una squadra vera. Un fattore che non è mai facile da programmare. Anche quest’anno, squadra ed allenatore sono nuovi. . Le altre le conosco poco. Mi sono più concentrato a studiare la Lega Gold dove ora gioco”.

Impressioni sulle marchigiane. Partiamo da Pesaro.

“Con Jesi, l’abbiamo affrontata in precampionato. Mi è sembrata una squadra abbastanza giovane ed atletica. E' una formazione che vorrebbe correre e puntare sull’atletismo. C’è Pecile, che deve rientrare, che ha grande esperienza ed un talento che non si discute”.

E Montegranaro?

“Hanno Recalcati, un allenatore che è un valore aggiunto. Ha qualità ed esperienza. Della squadra, in sé, non so molto. Ma Recalcati è una garanzia”.

Rocca è arrivato alla pallacanestro italiana, in Legadue, nel 2001 a Jesi, dove tutt'ora gioca e abita. Nel 2004 il salto in A dove ha giocato anche con squadre molto prestigiose com Milano e Bologna, oltre che con la nazionale italiana, essendo stato naturalizzato.