La bacchettata del premier deve essere il punto di partenza «Con tutto questo ben di Dio ci vuole un piano strategico»

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Domenica 31 Luglio 2016, 05:00
IL DOSSIER ANCONA Da turista per caso a villeggiante consapevole: può sembrare un'inezia e invece è un cambiamento epocale per le Marche che restano sempre un passo indietro rispetto ad altre blasonate terre. Se n'è accorto pure Renzi che giovedì l'ha ammirata dall'alto mentre con l'elicottero stava per atterrare a un passo dall'Umbria per inaugurare la superstrada Civitanova-Foligno: «Belle da togliere il fiato», ha esclamato il premier subito dopo la cerimonia. Per poi bacchettare chi - tra protagonisti e comprimari - ha lasciato che non fossero degnamente pubblicizzate. «È mai possibile - ha domandato il presidente Renzi - che con tutto questo ben di Dio, noi come Italia non riusciamo a fare un piano nazionale vero di attrazione degli investimenti e di attrazione dei cittadini che vengano qua non soltanto perché ci capitano ma perché vedono in questo modo un patrimonio di valori, bellezza, ideali?». Sì, è possibile. Per questo occorre cambiare rotta.
Marche da record, ma solo online
L'idea di un portale turistico dove presentare le Marche a 360 gradi è stata tra le più felici degli ultimi anni. L'account Marche Tourism su Google+ si conferma infatti tra quelli al top nel settore della promozione turistica. Gli ultimi dati parlano di oltre 93.500 follower: numeri da capogiro per una realtà come la nostra. C'è anche un hashtag, #destinazionemarche e un portale dedicato (www.turismo.marche.it) per guidare il turista dall'arrivo alla partenza. Passare invece dal mondo virtuale a quello reale, trasformando i contatti on line in prenotazioni, è un'impresa più complicata e non può essere lasciata al caso.
Non solo mare
Strano a dirsi, ma nel 2015 i mercati più redditizzi per le Marche sono stati rappresentati da turisti provenienti dalla Puglia (+37,85% di presenze) e dalla Sicilia (+33,16%). Strano, ma anche no. Perché il mare, per una regionale come la nostra, non può essere ancora considerata l'attrazione principale: occorre invece volgere lo sguardo dalla parte opposta dell'Adriatico dove, tra colline e montagne, le eccellenze si moltiplicano senza però riuscire a ritagliarsi un posto da protagoniste. Storia, tradizione e cultura hanno un peso specifico non indifferente con 291 strutture museali e un milione e mezzo di visitatori, quasi 4.500 rappresentazioni teatrali (280 per ogni 100mila abitanti) con una spesa al botteghino di oltre 12 milioni di euro. Nel 2014 sono state stimate nelle Marche 18,8 milioni di presenze turistiche con un impatto economico di quasi 1,3 miliardi di euro: tuttavia le statistiche non lasciano dubbi. La maggior parte dei vacanzieri - il 68,4% - continua a scegliere la costa come destinazione primaria, il 16% le città d'arte (16%) e il 9,5% la montagna. Bruscolini per un territorio ricco di eventi e borghi antichi, di grotte suggestive e itinerari affascinanti. Negli ultimi dieci anni a ogni inizio estate l'imperativo dei nostri amministratori è stato uno soltanto: destagionalizzare. Ma proiettato all'infinito l'obiettivo non è mai stato centrato , le percentuali lo confermano e lo sguardo sempre fisso al meteo ci mette il sigillo.