Cordella ammette le sue colpe

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Sabato 28 Maggio 2016, 05:00
Fano
C'è voluta mezz'ora solo per leggergli i 9 capi di imputazione. Ma poi per l'ora successiva è stato Stefano Cordella a dire la sua e a cercare di spiegare al gip Lorena Mussoni il perché di quel buco da 6 milioni e 300mila euro che mercoledì all'alba lo ha fatto finire in carcere con l'accusa di bancarotta fraudolenta. All'interrogatorio di garanzia di ieri mattina, il 48enne imprenditore di Fano ha ammesso di aver preso quei soldi e ha detto di averli utilizzati un pò per sé, un pò per pagare i dipendenti e qualche fornitore e un'altra parte l'avrebbe investita sulle ultime società nella speranza che riprendessero quota. Ma ormai la voragine era troppo ampia. La fine, secondo la versione di Cordella, sarebbe cominciata quando qualche anno fa Telecom decide di giragli le spalle e non gli rinnova più il contratto. Intanto falliscono le tre sorelle Anteprima: srl (a Milano), group e web. Le ultime due rispettivamente nel 2014 e 2015. Ma Cordella va avanti e crea nuove società, come la Company Flash (già Chebolletta spa) ed Energia Pulita per le quali i Pm titolari dell'inchiesta, Silvia Cecchi e Giovanni Narbone hanno appena chiesto il fallimento. Società a cui Cordella stava applicando il format delle Anteprima, ovvero quel giochetto di vasi comunicanti emerso dalle stesse intercettazioni.
Rossi In cronaca di Fano