S.Vittoria, il giudice fa zittire le campane
ma il consigliere comunale si ribella

La Torre Civica che il giudice ha imposto di zittire
La Torre Civica che il giudice ha imposto di zittire
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Sabato 12 Settembre 2015, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 20:08
SANTA VITTORIA IN MATENANO - ​Le campane dell'orologio della Torre dell'Abate Odorisio, o Torre Civica, non possono essere zittite.

Rappresentano un simbolo ed una voce che hanno accompagnato gli abitanti di S. Vittoria nella storia della cittadina. A sostenerlo, con una lettera al sindaco, resa pubblica, è il consigliere di minoranza Remo Diletti. Infatti, tempo fa, un cittadino aveva fatto causa al Comune per i danni apportati alla sua salute dal continuo scandire del tempo da parte delle campane. Il tribunale gli ha dato ragione in primo e secondo grado di giudizio, condannando il Comune a pagare 70.000 euro.



Ora la nuova amministrazione, guidata dal sindaco Fabrizio Vergari, ha preferito un accordo rispetto a procedere ad un ulteriore ricorso in Cassazione. Ma Diletti non ci sta. "Uno dei primi atti firmati dal sindaco - dice nella missiva - è stata una dilazione-transazione della causa relativa alle campane.



Normalmente questi accordi si fanno con le parti che si vengono reciprocamente incontro rinunciando entrambe a qualcosa. In questa operazione il Comune non ha ottenuto nulla, accettando di pagare 70.000 euro e di ammutolire le campane dell'orologio. Invece di spendere migliaia di euro il sindaco avrebbe dovuto ricorrere in Cassazione per difendere l'immagine del Comune. Il suono di quelle campane non scandisce solo lo scorrere del tempo ma è un simbolo di appartenenza alla nostra comunità. Per i cittadini di S. Vittoria le campane rappresentano "fedeli compagne di vita" , come simboli significativi sono la torre e l'orologio.



Ammutolire quelle campane è come zittire la comunità". Poi, la proposta di Diletti. "Con spirito collaborativo e costruttivo - dice ancora - chiedo al sindaco di annullare la transazione con la formula dell'autotutela e di convocare d'urgenza il Consiglio Comunale con questo unico specifico punto all'ordine del giorno e contestualmente di fare ricorso per Cassazione. Per non gravare le casse comunali di ulteriori spese, rispetto a quelle già accettate, propongo di aprire una sottoscrizione popolare per le spese legali, certo che su questo tema i nostri concittadini, a difesa delle proprie radici, risponderanno con passione".



Infatti i 70.000 euro che il Comune dovrà pagare sono spese fuori bilancio. "Pratica un'ostinata chiusura - conclude il consigliere di minoranza - con cui si rifiuta di discutere in Consiglio Comunale di argomentazioni importanti, come quella dei debiti fuori bilancio. Di fronte a questo comportamento, che limita peraltro anche l'esercizio e le prerogative di ogni singolo consigliere, scelgo di rivolgermi direttamente ai cittadini, facendo conoscere a tutti, anche con affissioni pubbliche, le mie argomentazioni e le mie proposte come su questo tema delle campane dell'orologio della Torre Civica".
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