SANT’ELPIDIO A MARE - Una cerimonia in grande stile, per celebrare mezzo secolo dell’Associazione nazionale carabinieri, che ora può vantare una sede nel cuore del centro storico. Ha studiato tutti nei minimi dettagli il presidente della sezione, il maggiore Serafino Dell’Avvocato. C’erano i vertici provinciali dell’Arma, dal colonnello Gino Domenico Troiani al tenente colonnello Nicola Gismondi, fino al comandante della stazione elpidiense Massimiliano Carrino, che raccolse alcuni anni fa proprio l’eredità da Dell’Avvocato. E ancora, numerose sezioni territoriali, associazioni cittadine, la banda elpidiense che ha guidato il corteo.
La giornata
Dopo la messa celebrata in Collegiata, il cerimoniale ha visto gli interventi e le premiazioni in sala consiliare, con la consegna di pergamene in ricordo del cinquantennale.
«Celebriamo una ricorrenza importante – le parole del sindaco Alessio Pignotti – Siamo riusciti a dare uno spazio all’associazione, il carabiniere avverte forte il senso del dovere verso la comunità, che si svolge con coraggio ed impegno quotidiano, senza dimenticare l’aspetto umano, i valori e la passione di questo lavoro». Emozionato il presidente Dell’Avvocato, che alla sezione ha fatto dono della sua ultima divisa da maggiore, prima del congedo, e di un’uniforme indossata dal padre, anche lui dell’Arma. «Sono felice per questa presenza così numerosa – ha osservato il militare – Questo luogo è un punto di ascolto e di incontro. L’associazione non è aperta solo a chi ha indossato la divisa, anche i semplici simpatizzanti possono iscriversi e mi auguro che ci sia una bella partecipazione. Un carabiniere non è mai ex, lo si resta per sempre».
Allo storico e presidente della Pro Loco Giovanni Martinelli il compito di raccontare alcuni aneddoti sul ruolo dei carabinieri a Sant’Elpidio a Mare: «Una presenza sempre ben inserita, non è un caso che molti militari siano rimasti a vivere a Sant’Elpidio, segno dell’attaccamento a una comunità che li ha benvoluti. Ricordo quando la caserma si trovava in centro storico, a due passi da piazza, i tempi in cui alla farmacia di Lazzaro, ogni sera, si trovavano il sindaco, l’arciprete e il comandante della caserma per fare quattro chiacchiere, come padri di famiglia che nei rispettivi ruoli si confrontano per fare il bene della città».