Rapina al portavalori finita nel sangue
Si avvicina l'ora della sentenza

Rapina al portavalori finita nel sangue Si avvicina l'ora della sentenza
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Giovedì 12 Giugno 2014, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 13:38
FERMO - Ultime battute del processo per la rapina al portavalori del 1995, mor uno dei banditi. A giorni attesa la sentenza. Entro la prossima settimana il processo per la rapina a mano armata al portavalori del 1995 arriverà probabilmente a sentenza. Ieri è stata la volta delle arringhe difensive degli avvocati della difesa. Al centro dell'udienza la lunga discussione dell'avvocato Francesco De Minicis che ha chiesto l'assoluzione e in subordine delle attenuanti generiche la prescrizione per Andrea Maizzi. Durante la sua disquisizione ha smentito più volte la ricostruzione delle due rapine di Falconara e Numana fatta dall'accusa in cui Maizzi sarebbe coinvolto e ha sostenuto l'inattendibilità delle dichiarazioni del "mastino", Gianfranco Schiavo. L'avvocato ha poi ricordato al giudice, per quanto riguarda la rapina al portavalori, la deposizione di un testimone oculare che avrebbe affermato di aver visto Maizzi il 2 novembre al cimitero di Foggia, un alibi che proverebbe, secondo la difesa l'infondatezza delle accuse. Per Olinto Bonalumi, accusato di aver partecipato alla sola rapina al portavalori l'avvocato De Minicis ha chiesto l'assoluzione evidenziando l'assenza di prove schiaccianti. Poi la vota dell'avvocato Francesco Nigrisoli, difensore del vigilantes, Benito Ciccola , presunto basista. Anche lui ha contestato la ricostruzione accusatoria. L'avvocato Schiavone, difensore di Antonio Scelsi e Gianfranco Sgaramella, accusati di aver partecipato alla sola rapina all'ufficio postale di Falconara, ha chiesto per entrambi l'assoluzione. Il collegio presieduto dal giudice Ugo Vitali Rosati ha rinviato a mercoledi l'ultima arringa, quella dell'avvocato Savino Piattoni, anche lui difensore di Andrea Maizzi e per emettere la sentenza. Il colpo all'epoca fece molto scalpore e rimbalzò su tutti i media nazionali, per il coinvolgimento di personaggi illustri dell'ambiente malavitoso e per la modalità e i risvolti dell'assalto e per la morte di Danilo Ercoli, il più giovane dei banditi, freddato da un colpo di pistola esploso da uno dei vigilantes.
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