Porto Sant'Elpiido, blitz della Finanza
Sequestrate scarpe contraffatte

Porto Sant'Elpiido, blitz della Finanza Sequestrate scarpe contraffatte
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Venerdì 23 Giugno 2017, 06:15
PORTO SANT'ELPIDIO - Un vasto giro di produzione di merce contraffatta con il marchio Richmond è stato scoperto dalla Guardia di Finanza e aveva la sua sede operativa proprio nel Fermano. Il blitz, tenuto nel massimo riserbo, è scattato qualche giorni fa e ha interessato almeno tre aziende di Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare all’interno delle quali le Fiamme Gialle hanno trovato scarpe con marchio Richmond, prodotte senza la regolare licenza, per un valore complessivo che si aggira sui 300 mila euro. Le calzature, già finite ed inscatolate, erano pronte ad essere immesse sul mercato e avrebbero fruttato circa un milione di euro. Invece sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza che tuttavia sta continuando le indagini visto che quella scoperta potrebbe essere soltanto la punta dell’iceberg. Il blitz delle Fiamme Gialle fermane segue di qualche mese quello di Forlì, dove sempre per mano dei finanzieri, si era arrivati al sequestro di capi di abbigliamento, scarpe, borse, cinture ed accessori contraffatti con marchio Richmond, ben 298mila articoli, per un valore commerciale di oltre 20 milioni di euro. 

La merce si trovava in un capannone nella zona artigianale di Forlì in uso ad una nota società avente sede legale in Campania, ma di fatto operante nel forlivese. L’attività investigativa finalizzata al contrasto della contraffazione nel settore della moda, chiamata “All Out”, ha consentito di accertare che i capi di abbigliamento erano già pronti per la commercializzazione su tutto il territorio nazionale ed estero. L’operazione scattata nei giorni scorsi nella zona elpidiense sarebbe agganciata al maxi sequestro di Forlì, da cui tutta l’attività di indagine e approfondimento è partita, e non è detto che produca a sua volta nuovi clamorosi sviluppi. Nel Fermano c’è solo un’azienda che detiene la licenza per la produzione del marchio Richmond. I tre calzaturifici presso i quali i finanzieri hanno bussato ed effettuato sequestri alcuni giorni fa dovranno quindi ora spiegare perché producevano scarpe senza licenza, per conto di chi e soprattutto indirizzate dove. L’impressione, visto anche il riserbo che c’è intorno a questa inchiesta, è che siamo solo alle battute iniziali e che l’indagine potrebbe allargarsi a macchia d’olio.
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