Porto Sant'Elpidio, la ricetta di Pacini
«Bisogna indietreggiare gli chalet»

Giancarlo Pacini
Giancarlo Pacini
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Domenica 17 Luglio 2016, 17:20
PORTO SANT'ELPIDIO - Anche ieri il mare ha fatto paura, soffiava il vento da Levante e a Sud è tornato l’allarme. Negli ultimi tre anni le mareggiate hanno divorato la costa. La radiografia in via Faleria è raccapricciante. Ogni anno un metro di spiaggia si accorcia, mangiata a ritmo implacabile. L’erosione non lascia scampo. Le attività balneari battono cassa, con un portafoglio più che dimezzato. 
 
Risolveranno le scogliere sommerse? L’ex sindaco Giancarlo Pacini pensa di no e propone l’arretramento del “marciapiede Petrini”(Paolo Petrini, deputato Pd ed ex sindaco, ndr). «Purtroppo, i danni sono stati fatti - dice Pacini - inutile andare a cercare le responsabilità e continuare a sbattere la testa contro il muro. Il problema non si risolve in mare, perché ci vorrebbe un intervento radicale e una spesa non alla portata del Comune, della Regione o di altri. La soluzione va cercata a terra, bisogna ammettere gli errori del passato. E’ stato un errore costruire quel marciapiede. Un errore non rispettare la previsione del piano regolatore che prevedeva il passaggio del lungomare Sud all’interno dell’insediamento Fim. Si è ritenuto opportuno costruire il marciapiede, chiamiamolo “marciapiede Petrini” a 10 metri dalla battigia. Per questo oggi i balneari non dormono sonni tranquilli». Pacini continua: «Quando l’assessore Annalinda Pasquali parla di delocalizzazione, esprime un concetto giusto, ma per delocalizzazione dovrebbe intendere spostare il marciapiede e la strada più all’interno».

Pacini poi attacca: «Dobbiamo dare agli chalet la possibilità di indietreggiare gli stabilimenti, con contributi che vanno cercati e trovati. Il problema si risolve solo delocalizzando con questa formula. Abbattendo il marciapiede, ricostruendolo più all’interno, con la strada, e dando modo agli operatori di ricostruire gli chalet ed esercitare l’attività con 80-100 metri di spiaggia». Domani l’Eco-Elpidiense passerà con le ruspe a sistemare, come dopo la mareggiata di giugno.
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