PORTO SANT'ELPIDIO - «Per ricominciare dovremmo ricostruire» spiegano Franco e Marco del Moyto, lo chalet devastano dalle fiamme sul lungomare sud. Può essere stato un incidente come ipotizzano i carabinieri? «No - afferma il balneare - tutto quell'odore di benzina e quella potenza distruttiva, l'incendio è partito da fuori. Il fuoco è arrivato alla cucina in un secondo momento. Forse davamo fastidio a qualcuno».
Qualcuno di fuori paese. Il Moyto, diventato da poco discoteca all'aperto, con licenza per trattamenti danzanti, avrà rotto gli equilibri tra i locali della movida? «L'episodio accaduto rappresenta una delle pagine più tristi scritte ultimamente in città - sottolinea Nazareno Franchellucci - un episodio che è solo paragonabile a quanto accaduto due anni fa a un'attività della zona industriale Nord. I numeri dei reati, in calo sulla costa, non devono assolutamente far dormire sonni tranquilli a nessuno, e questo episodio ne è la riprova. Come dice il prefetto, con cui ho avuto un lungo colloquio, occorre proseguire sulla strada del piano territoriale di coordinamento e il presidio costante del territorio, supportati dall'attività della polizia municipale».