Ortezzano, pestato a sangue
dal branco. Il racconto choc in aula

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale
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Mercoledì 22 Giugno 2016, 05:30
ORTEZZANO -  In sei tutti giovanissimi, tra i 22 e i 24 anni, sono finiti alla sbarra con l'accusa di lesioni gravi nei confronti di un loro coetaneo. E' quanto successo durante la Festa del Vino di Ortezzano il 18 settembre del 2011. 
Gli imputati sono tre fratelli di San Benedetto del Tronto, due ragazzi e una ragazza, un ventitrenne di Pedaso, uno di Fermo e una giovane di Monterubbiano. Ieri il giudice Barbara Bondi Ciutti ha deciso di rinviare l'udienza a dicembre del prossimo anno per ascoltare l'ultimo teste del Pm ieri assente e per l'esame testimoniale degli imputati.

Il pestaggio si è consumato a notte tarda intorno alle 3, la parte offesa racconta di essere stato avvicinato e minacciato da 5 ragazzi e una ragazza mentre stava accompagnando una sua amica alla macchina. All'inizio il gruppo di giovani lo avrebbe insultato e minacciato di morte, intimandogli di non farsi più vedere in paese altrimenti gliel'avrebbero fatta pagare dando fuoco al ristorante di famiglia, poi lo avrebbero accerchiato e iniziato a picchiarlo selvaggiamente con schiaffi e pugni facendolo crollare sull'asfalto. Una volta a terra, lo avrebbero preso a calci da tutte le parti. Il ragazzo racconta di aver cercato di farsi scudo come poteva con le braccia per attutire i colpi che gli venivano inferti sulla testa, alla pancia, al costato, dappertutto. 

«Dopo cinque minuti sono riuscito a rialzarmi- racconta la vittima - perdevo sangue dalla testa e riuscivo a respirare a fatica. Insieme alla mia amica rimasta lì attonita davanti a quella orribile scena senza poter far nulla, sono scappato verso il centro abitato dove ho incontrato dei carabinieri». Al pronto soccorso i sanitari gli hanno riscontrato delle diverse contusioni, la frattura di una costola e di un dito ed hanno emesso una prognosi di 20 giorni. Sembra che alla base del folle e brutale gesto ci fossero futili motivi. La parte offesa si è costituita parte civile ed rappresentata dall'avvocato Cristiana Caporossi. 
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