Fermo, un quartiere sotto choc
"La Caritas non piace all'illegalità"

L'interno della chesa di San Filippo
L'interno della chesa di San Filippo
2 Minuti di Lettura
Sabato 12 Marzo 2016, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 09:31

FERMO -  Serpeggia la paura dopo la bomba carta esplosa all'ingresso della canonica di San Filippo alle tre di notte di martedì 8 marzo. Un attentato a pochi metri da dove il parroco, don Sebastiano, dormiva. Il quartiere è sotto choc. Giovedì sera c'è stata una riunione tra residenti che hanno deciso di tenere le bocche cucite perché "la questione è delicatissima" e rischia di sfuggire di mano. Cos'è accaduto l'altra notte? Cosa ha mosso la mano esplosiva? Poco c’è mancato che don Sebastiano Serafini saltasse in aria.
Lui che è stato direttore della Caritas diocesana prima di don Pietro Orazi. L'altro parroco preso di mira con identiche modalità. Don Sebastiano che si è tanto battuto per aprire il centro pastorale a Lido Tre Archi "Il Pozzo di Agar".

Le indagini procedono serrate. Gli investigatori interrogano in queste ore chi può aver visto o sentito e può dire qualcosa. Si ascoltano i testimoni. E sono tanti. Tra i residenti però, nonostante la paura, qualcuno fatica a tenersi il rospo in gola. Don Sebastiano? "Non era simpatico proprio a tutti, perché con la Caritas fa concorrenza sleale" si lascia sfuggire una persona. E in effetti, da quando c'è il punto Caritas a Lido, qualcosa è cambiato: "Quando si aiuta chi non riesce ad arrivare a fine mese, chi non ha soldi per fare la spesa - riferisce una persona che chiede l'anonimato - con i pacchi alimentari, con il pranzo e la cena pronti tutti i giorni, queste persone smettono di lavorare, di scendere in strada". Che lavoro faceva chi non scende più in strada? Chiediamo. Ed entrano in ballo le prostitute. "Hanno cominciato a scendere di meno, non lavorano più come prima".  Lo scenario che si apre è inquietante e parte da più lontano. Le battaglie che il coraggioso parroco ha portato e continua a portare avanti ("Restiamo e resistiamo", aveva detto il giorno dopo l'esplosione al nostro giornale) con i residenti danno fastidio a chi si crogiola nell'illegalità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA