Choc per la morte di Luca
Ieri sera è rientrata la salma

Choc per la morte di Luca Ieri sera è rientrata la salma
3 Minuti di Lettura
Domenica 29 Giugno 2014, 20:32 - Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 15:13

PORTO SAN GIORGIO - Luca Pelloni non ce l’ha fatta. Ha combattuto per quattro giorni, il suo fisico atletico e sportivo ci ha provato a resistere a quell’aneurisma che l’ha colpito improvvisamente mercoled mattina mentre si trovava in casa a Porto San Giorgio. Ma niente, ieri pomeriggio è morto a 34 anni in un letto di ospedale del reparto di rianimazione di Torrette.


La notizia dell’ulteriore aggravamento delle sue condizioni era cominciata a circolare già ieri mattina. Così su Facebook si sono moltiplicati i messaggi a suo sostegno, i suoi tanti amici hanno provato così a fargli sentire vicinanza e affetto. Ma il destino ha voluto un altro finale. Un drammatico finale.

Pelloni, figlio unico, giovane tra i più conosciuti a Porto San Giorgio per aver coltivato tantissime frequentazioni e passioni (su tutte quella per il calcio) aveva accusato un malore mercoledì mattina. Un fulmine a ciel sereno visto che, da quanto raccontano gli amici, mai nei vari controlli che pure aveva fatto anche per svolgere attività sportiva, gli era stato diagnosticato qualche problema di salute. Luca si era sentito male mentre si trovava nel bagno. La mamma, insegnante di latino e greco al Liceo Classico Annibal Caro oggi in pensione, aveva sentito uno strano rumore, un tonfo sordo, aveva provato a bussare alla porta ma Luca non rispondeva. Così aveva subito allertato i soccorsi. Sul posto, oltre alla Croce Azzurra di Porto San Giorgio, era stato necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco per aprire la porta e consentire i soccorsi. Il giovane era stato dapprima trasferito all’ospedale Murri di Fermo. Da qui, visto il quadro clinico generale molto grave, i medici avevano optato per un immediato trasferimento in eliambulanza a Torrette. Nel frattempo la notizia aveva fatto il giro della città lasciando tutti senza parole. “Pellò”, così molti lo chiamavano abbreviando il suo cognome, era in fin di vita. Uno choc.

Da quel momento era iniziata una catena sui social network, in particolare su Facebook. Un incitamento collettivo al ragazzo: “Luca non mollare”, il post che era rimbalzato per giorni da una bacheca all’altra. Gli amici, i suoi tantissimi amici, hanno fatto in questi giorni la spola tra Porto San Giorgio e Ancona per stare vicino a Luca e ai suoi familiari, piombati nello sconforto più grande. Ieri pomeriggio è finita. Luca è morto intorno alle ore 16. La sua salma, da ieri sera, è rientrata in città. La camera ardente è stata allestita nella chiesa del Rosario. Pelloni stava per laurearsi in giurisprudenza. Ma più che per il corso di studi era conosciuto per la sua sfrenata passione per il calcio. Interista doc, conosceva a menadito statistiche e tabellini, marcatori e risultati. Era un punto di riferimento per tutti. Chiunque volesse sapere qualcosa del calcio, si rivolgeva a lui che certamente la sapeva. Co-fondatore dell’Olimpia Porto San Giorgio, è stato anche per un periodo giocatore. Aveva manifestato agli amici la voglia, una volta terminati gli studi, di diventare procuratore di calcio. E sicuramente, vista la sua risaputa preparazione, avrebbe potuto fare molta strada. Aveva anche preso il patentino per allenare i bambini. La pratica dello sport lo aveva portato, nel corso degli anni, a fare molti controlli medico-sanitari ma non c’era mai stato il minimo segnale di un problema di salute. Fino a mercoledì.

© RIPRODUZIONE RISERVATA