Fermo, Tipicità vola a Milano
per presentare l'edizione 2017

Fermo, Tipicità vola a Milano per presentare l'edizione 2017
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Martedì 6 Dicembre 2016, 09:47
FERMO - Venticinque anni dopo Tipicità si è fatta davvero grande e insieme piccolissima, come bisogna essere di questi tempi, sempre più “glocali”. Lo sa bene Angelo Serri, l’ideatore di Tipicità, il “brand-ombrello”, com’è stato definito da Marco Ardemagni, popolare voce di Caterpillar, intervenuto a Milano ieri mattina nella nuova sede dell’Anci Lombardia in via Rovello, ad animare la presentazione (con Paolo Notari) del grande appuntamento al Fermo Forum dal 4 al 6 marzo 2017. 

Nutrita la delegazione marchigiana salita con Serri per ribadire il sodalizio stretto tra le Marche e la capitale morale d’Italia durante Expò 2015. La incarnavano Maurizio Mangialardi, presidente dell’Anci regionale e sindaco di Senigallia, Paolo Calcinaro, primo cittadino di Fermo (e il vice Francesco Trasatti), Francesco Adornato, rettore dell’Università di Macerata, Luciano Messi, sovrintendente del Macerata Opera Festival, vari sindaci marchigiani (più il vicesindaco di Ancona, Pierpaolo Sediari, per Tipicità in blu) e Fabio Cecconi, responsabile regionale per promozione dell’agroalimentare. Ad accoglierli, Roberto Scanegatti, il padrone della “casa comune” Anci Lombardia, che ha mandato un forte messaggio di sostegno alla manifestazione fermana, tanto più dopo il terremoto: «La nostra non è una solidarietà di facciata, ma siamo già attivi sui vari territori colpiti dal sisma», sottolinea. Rilancia le sue parole Mangialardi, che invita tutti a venire nelle Marche: «Si è parlato di Amatrice, Norcia, ma non dobbiamo dimenticare i nostri 143 Comuni colpiti dal sisma - rimarca - ora abbiamo iniziato a ricostruire, ma se stiamo lavorando lo dobbiamo anche a Tipicità». Alle parole del collega senigalliese si riallaccia Calcinaro, ricordando il prestito dell’Adorazione dei Pastori del Rubens dell’anno scorso, ora parte di una mostra monografica in corso a Palazzo Reale: «E’ stato l’inizio di un percorso da noi fortemente voluto che consiste nell’esportare le eccellenze al di fuori del nostro territorio»: una di queste, per Calcinaro, è proprio Tipicità. «Non una fiera, ma un contenitore di eventi», ribadisce Serri alla fine della presentazione, che permetterà di uscire dalla sindrome che affligge spesso i piccoli Comuni dei «belli, ma poveri». Sulla stessa strada è il Club delle piccole Italie, nato proprio all’interno della kermesse fermana, di cui parla Marta Cernic come di un esempio di soft-marketing per la promozione territoriale.

Da semplice festival enogastronomico, si è arrivati così agli oltre 90 eventi previsti nel ventincinquennale, sviluppati su un’area espositiva di 10 mila chilometri quadrati, un’enormità rispetto ai 500 della prima edizione, favorita anche dalla nascita nel 2013 del Fermo Forum, che ospita i tre padiglioni della vetrina declinata in tre grandi macroaree: al centro domina la zona wine & food, pieno di prelibatezze regionali di terra e di mare. Segue poi la zona “esperienza territori”, ossia un “gran tour” attraverso luoghi sconosciuti e sorprendenti, la micro-Italia, ma anche Cina, Russia e Dubai. Per finire “Art&Genius”, dove si inscenerà un suggestivo percorso tra le creazioni “Made in Marche”, non solo artigianali, ma anche d’industria di qualità.
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