FERMO - Punto e a capo. La rotatoria di Lido San Tommaso è di nuovo sparita dai radar. A ripuntare il faro sull’infrastruttura all’incrocio tra la provinciale Paludi e la Statale 16 è il comitato nato per perorarne la costruzione. «Tutte chiacchiere o, meglio, solo campagna elettorale. Promesse disattese, ma, quello che più è grave, delibere non rispettate dagli organi amministrativi degli enti locali», denuncia il comitato e non risparmia nessuno.
Nel mirino la Regione come ente attuatore.
«Questi geni della politica avrebbero stanziato 800mila euro per la rotatoria, quando i privati l’avrebbero già realizzata con la proposta concertata tra Comune, Provincia e Anas, a costo zero per il pubblico», rimprovera il comitato contestando le scelte per i lavori. O la rotatoria si farà in un tempo ragionevole o chi dovrebbe farla dovrà farsi da parte per lasciare spazio al privato, l’aut aut del gruppo di cittadini stufo di incidenti e traffico in tilt.
«A distanza di quasi tre anni dalla prima proposta concertata tra Comune, Provincia e Anas non è più possibile rinviare», prosegue il comitato e si dice dispiaciuto che «il Comune non si impegni a far sì che il progetto, come quello del potenziamento del Lungotenna, vengano effettivamente realizzati, danneggiando le aziende e tutti coloro che hanno investito nella zona industriale di questo territorio».
Ma che fine ha fatto il progetto della rotatoria? «Ad oggi la pratica sembrerebbe ferma all’Anas di Roma. La Regione dovrà solo definire il lavoro portato avanti “calciando in porta”, magari sollecitando la stessa Anas a chiudere prima possibile la pratica e a mettere la Provincia nelle condizioni di fare il suo lavoro», spiega il consigliere comunale del Pd, Paolo Nicolai, che difende l’operato dell’allora giunta regionale Ceriscioli, di Provincia e Comune, dà ragione al comitato sui ritardi per gli attesi lavori e promette per quest’opera «azioni più concrete già pianificate».