Reddito di cittadinanza, 10 furbetti fra Fermano e Maceratese. Da luglio 21 denunce, crescono i controlli

Dieci furbetti fra Fermano e Maceratese
Dieci furbetti fra Fermano e Maceratese
di Domenico Ciarrocchi
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Venerdì 1 Settembre 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 11:42
FERMO - Il reddito di cittadinanza si avvia a finire in soffitta ma continua a far parlare di sé. Si interroga, e litiga, il mondo della politica, ma l’attenzione si sposta spesso anche nelle Procure. Continuano i blitz (e le denunce) delle forze dell’ordine. L’ultima segnalazione arriva dai carabinieri del comando provinciale di Fermo che hanno scovato altre 10 persone che beneficiavano illegalmente del sussidio elargito dallo Stato: con l’acquisizione dei documenti rilasciati per le richieste e i controlli incrociati della polizia giudiziaria (sotto esame, in particolare, le banche dati e l’attivita dell’Inps), i militari del Reparto Operativo hanno segnalato quindi i loro nominativi, che si aggiungono a quelli degli 11 già scoperti e denunciati nello scorso mese di luglio. 


I reati


Si tratta di reati gravi puniti dal codice penale, truffa ai danni dello Stato, indebita percezione di erogazioni pubbliche e indebita percezione del reddito di cittadinanza. Tra i 10 finiti nel mirino nel corso dell’ultimo blitz, 9 sono italiani di cui 4 donne, e uno straniero, originario, della Guinea, tutti già gravati da precedenti penali e di polizia con un’età compresa tra i 38 e i 64 anni.

I denunciati sono domiciliati fra Fermano e Maceratese, in particolare a Montegranaro, Gualdo, Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Civitanova. In totale nel corso dell’operazione sono state verificate circa 235 posizioni di percettori del beneficio economico e richieste misure di sequestro preventivo delle somme indebitamente percepite per un ammontare di circa 130mila euro.


Gli accertamenti


Le attività di verifica e contrasto sono ancora in corso per l’analisi di ulteriori posizioni sospette di percettori del reddito di cittadinanza. La legge di bilancio del 2023 stabilisce che il reddito di cittadinanza non sarà più erogato a partire dal 1° gennaio del prossimo anno. Il nuovo governo ha spinto fin dall’inizio per la sua abrogazione e sostituzione con altre misure. In particolare sono stati istituiti, quali misure alternative, due diversi sussidi: l’assegno di inclusione e il supporto alla formazione e al lavoro.

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