Allarme spaccio, nella notte sentito uno sparo. Monitoraggio al confine fra Tre Archi e Porto Sant'Elpidio

Allarme spaccio, nella notte sentito uno sparo
Allarme spaccio, nella notte sentito uno sparo
di Sonia Amaolo
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Mercoledì 19 Luglio 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 12:09

FERMO - Uno sparo nella notte alla piazzetta del Ferro di Cavallo in via Faleria a Porto Sant’Elpidio. Nuovo allarme nella zona di confine fra il quartiere sud della città e Lido Tre Archi, la stessa dove è stato ritrovato il cadavere di un uomo di 43 anni di Montecosaro. La colonnina di mercurio sale e l’estate prende fuoco ma se l’estate, purtroppo, comporta regolarmente l’impennata di scippi (ne riferiamo nell’altra pagina), il colpo di pistola nella notte rischia di diventare un’eccezione che mette paura: un timore tale che c’è chi sarebbe anche pronto a lasciare l’appartamento affittato per le vacanze estive.


Le indagini


Anche perché lo sparo segue di pochi giorni l’arresto di un cittadino italiano trovato sulla Statale con un’arma semiautomatica pronta a sparare dentro il borsello: matricola abrasa, caricatore inserito e 8 proiettili camiciati. Cosa succede in città? Sale l’allarme, in considerazione anche del morto, appunto, trovatosotto il ponte per Lido Tre Archi.


Il periodo


Porto Sant’Elpidio sta vivendo in questi giorni il boom di turisti ma al contempo sperimenta tutte le criticità di una riviera estiva: movida molesta e reati di varia natura, in particolare legati alla droga, soprattutto nella zona franca a nord e a sud del ponte di collegamento con il litorale fermano. Lì dove da settimane si segnala la presenza di spacciatori e clienti, in qualche caso i pusher non si limiterebbero a vendere ma aiuterebbero i clienti a farsi di crack e eroina.

Lo spaccio è segnalato prepotente anche in centro, nelle vie adiacenti alla stazione, al Borgo Marinaro, ma anche a Marina Picena, soprattutto in via Belgio e via Francia. E a Villa Murri, dove una settimana fa è stato necessario l’intervento della municipale per un ragazzo che urlava frasi senza senso. Impegnato su tutti i fronti l’assessore alla Sicurezza Enzo Farina che riflette così: «Fino a una ventina di anni fa le Marche erano considerate un’isola felice e per questo sono state portate qui tutte le persone con il soggiorno obbligato, così siamo diventati... un’isola infelice. Dovremmo riprendere dalle esperienze del mondo anglosassone sulle migrazioni. Noi ce la mettiamo tutta, ma il problema va oltre le possibilità del Comune, è un problema sovrastatale. Siamo in carenza di forze dell’ordine a tutti i livelli».


Le necessità


Per Farina «ci vorrebbe un numero adeguato di agenti della Questura e carabinieri, dovremmo avere un agente della municipale ogni mille abitanti, 30 vigili urbani non 26. Diversamente, nonostante l’impegno massimo da parte di tutti, è impossibile avere il totale controllo del territorio. S’interviene su una via e spunta la grana da un’altra parte». L’amministrazione comunale si sta organizzando per potenziare i pattugliamenti: «Ci stiamo strutturando, con un partenariato pubblico-privato, per la vigilanza notturna – dice Farina –: in quanto al decoro, sono appena rientrato dall’ennesimo sopralluogo per risolvere le questioni che sembrano più marginali ma che contribuiscono alla sicurezza. Un Comune di 27mila abitanti che d’estate ne raggiunge 50mila, con i turisti, deve contare su più forze in campo, anche perché non possiamo più parlare di microcriminalità, ci sono organizzazioni criminali ben strutturate in circolazione».

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