Porto Sant'Elpidio, inseguimento da film e mitra da soft air sotto un'auto: scatta la nuova task force sulla costa

Porto Sant'Elpidio, inseguimento da film e mitra da soft air sotto un'auto: scatta la nuova task force sulla costa
Porto Sant'Elpidio, inseguimento da film e mitra da soft air sotto un'auto: scatta la nuova task force sulla costa
di Sonia Amaolo
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 12:08

FERMO - Inseguimento da film ieri tra via Milano e via Ravenna a Porto Sant’Elpidio: «Fermati, fermati! Fermo o sparo!» urlava il carabiniere lanciato all’inseguimento del terzo ricercato che è riuscito a sfuggire a un controllo. Altri due erano stati fermati dai militari dell’Arma. L’episodio ieri mattina con forze dell’ordine sempre più impegnate in operazioni delicatissime e difficili. Uomini e donne in divisa rischiano in prima persona, considerando che i malviventi che inseguono sono quasi sempre armati con coltelli, katana, pistole vere o giocattolo o mitra.


La scoperta

Un mitra come quello che sempre ieri mattina è stato trovato in via dei Mille, in pieno centro a Porto Sant’Elpidio, nascosto sotto un’auto e avvolto in un telo.

Una residente l’ha trovato e subito consegnato alla polizia municipale con due agenti di pattuglia che stavano passando in zona in occasione del rituale mercato del martedì. Dovrebbe trattarsi di un mitra da soft air, un’arma giocattolo, ma comunque pericoloso. Anche con queste armi, ormai, si fanno le rapine. L’allarme nella costa nord fermana, soprattutto fra Lido Tre Archi e Porto Sant’Elpidio, resta quindi alto, tanto che nella stessa Porto Sant’Elpidio la presenza delle forze dell’ordine è sempre più visibile. Per quanto riguarda l’episodio alla Faleriense, ieri mattina sono stati fermati in tre, ma uno è appunto riuscito a scappare: il blitz dell’Arma è scattato intorno alle 11 di mattina, l’individuo in fuga, invitato ripetutamente e invano a fermarsi aveva, secondo quanto poi emerso, il braccialetto elettronico. Per tutta la mattinata all’estremo sud di Porto Sant’Elpidio è stato un viavai di forze dell’ordine, con alcuni gruppi di nordafricani che si sono dileguati appena è scattato l’inseguimento su strada. Questi controlli si inquadrano nell’ambito delle operazioni antidroga che nelle ultime settimane hanno dato eccellenti risultati. Ai blitz di Porto Sant’Elpidio si lega la precarietà della situazione a Tre Archi, dove sono stati segnalati alle forze dell’ordine nuovi arrivi nelle file dello spaccio. Dopo il maxi blitz di settembre, che ha portato a 11 arresti e praticamente decretato la fine della gang dello spaccio, ora stanno circolando altri nordafricani che sono tenuti sotto controllo dalla polizia, carabinieri e guardia di finanza.

La strategia

Tutti sono consapevoli del fatto che non si cancella con un colpo di spugna un sistema che appare radicato nel quadrilatero della droga. Di positivo c’è la partecipazione sempre più attiva dei residenti che segnalano, attraverso il controllo di vicinato, o in autonomia. Si segnalano sempre più spesso anche i più piccoli movimenti sospetti, con un aiuto alle forze dell’ordine nel loro lavoro. Tutto questo mentre è sfumato ieri mattina il vertice dei sindaci in Prefettura con Emanuele Prisco. L’arrivo a Fermo del sottosegretario dell’Interno era stato ampiamente pubblicizzato e l’annullamento ha deluso le aspettative dei fermani. Una brutta influenza del politico di Fratelli d’Italia ha fatto disdire l’impegno: era previsto un Comitato per l’ordine e la sicurezza indetto dalla Prefettura guidata da Michele Rocchegiani per il quale i sindaci si erano preparati.

Le richieste

Nel frattempo i residenti incalzano: i nodi da risolvere, oltre allo spaccio, sono le occupazioni di case trasformate in covi di lavorazione e smistamento di stupefacenti e le risse tra bande. Tutti problemi che da Tre Archi si sono estesi a macchia d’olio a Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio dove il sindaco Massimiliano Ciarpella ha predisposto un potenziamento della videosorveglianza e dell’organico di polizia municipale con il rinnovo dei contratti in scadenza a due agenti per incrementare le ore di servizio. Sempre qui al vaglio i particolari sul mitra ritrovato: non se ne capisce il motivo, in zona si teme che ci sia un’altra centrale per lo spaccio.

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