Paolo Paponi, ceo di SP Plast Creating, dopo la nascita di Minerva Hub: «Marzotto è una garanzia»

Paolo Paponi, ceo di SP Plast Creating, dopo la nascita di Minerva Hub: «Marzotto è una garanzia»
di Massimiliano Viti
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Sabato 2 Aprile 2022, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 10:18

FERMO -  «Marzotto è una garanzia. Non abbiamo avuto nessun dubbio quando si è prospettata questa fusione. Ma devo anche dire che Marzotto si è fuso con un gruppo molto solido, Xpp Seven, del quale facciamo parte anche noi. Siamo contenti». Sono le parole di Paolo Paponi, CEO di SP Plast Creating, azienda leader nella trasformazione di materie in plastica e gomma termoplastica, progettazione e costruzione stampi ed engineering prodotto per il settore moda, che nel giugno 2021 è stata rilevata da Xpp Seven. 


I due soci di maggioranza, Paolo Paponi e Samuele Benedetti, hanno venduto le quote ma sono entrati nel capitale di Xpp Seven e sono rimasti a gestire l’azienda.

Ora c’è il passaggio successivo, con le stesse modalità, a Minerva Hub. Xpp Seven si è infatti fuso con Ambria Holding, il gruppo presieduto da Matteo Mrazotto, dando vita a Minerva Hub, realtà che raggruppa sei imprese italiane di eccellenza della filiera manifatturiera per servire le griffe del settore lusso. 


«Appartenere ad un polo vuol dire avere diversi vantaggi competitivi: maggiore forza contrattuale, offrire qualche prodotto/lavorazione in più ottenuto in sinergia. Vuol dire avere delle spalle più solide sotto ogni aspetto, avere maggiori possibilità di attrarre talenti e più facilità nelle procedure e certificazioni nonché nell’implementare altri metodi gestionali» spiega Paponi. Fino al 2021 l’azienda era certificata Iso 9001, oggi è 14001 e GRS, che certifica i prodotti ottenuti da materiali riciclati. Inoltre, è in procinto di ottenere la certificazione 45001 e PSV-Plastica Seconda Vita. L’azienda è caratterizzata dalla capacità di fornire oltre al prodotto finito anche consulenza e servizio di progettazione fin dalle primissime fasi di sviluppo progetto. Nel 2019, l’anno prima della pandemia, l’azienda grottese ha dichiarato ricavi superiori a 14 milioni di euro. Nel 2020 c’è stata una contenuta contrazione del 5% ma poi l’anno scorso si è chiuso con un fatturato di 23 milioni di euro, l’80% dei quali generato dalle vendite destinate al settore lusso mentre il restante appartiene ai settori automotive, elettrico, elettromeccanico e sportswear.

«Prospettive 2022? Pensiamo di poter superare i 25 milioni di euro. Ma al di là delle vendite sarà un anno importante per mettere a punto e consolidare strategie e sinergie del nuovo gruppo per poter essere più competitivi nel mondo della moda» osserva lo stesso Paponi. La crescita delle vendite ha stimolato la necessità di incrementare la produzione. E SP Plast Creating è passata da 90 a 170 dipendenti in poco più di un anno.


«Fino a due mesi fa eravamo in cerca di nuovo personale. Oggi siamo un po’ in stand-by per via della guerra e del contesto internazionale che ha raffreddato le previsioni di crescita dei nostri clienti del lusso. Le griffe stanno temporeggiando per vedere l’evoluzione del conflitto e quale scenario dovranno affrontare. Ma magari tra un mese torneremo ad assumere» confida Paponi che poi esamina anche il caro energia e l’aumento dei prezzi delle materie prime. «I rincari dell’energia elettrica impattano del 5% sul prodotto finito mentre quelli delle materie prime incidono per il 15-20%. Per ora siamo sempre riusciti a ribaltare questi aumenti sul nostro listino prezzi dei nostri clienti. Il settore del lusso riesce ad assorbire ancora bene questi aumenti e a sua volta li riversa sul prezzo finale del prodotto che finisce nelle boutique». Il lusso è anche questo.

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