FERMO L’Ast ci riprova e lancia un nuovo bando per cercare di reperire 9 medici, di diverse specialità, per i vari reparti sguarniti. I posti dopo i recenti pensionamenti o lo stop al rapporto di lavoro. In questo caso l’avviso pubblico per il conferimento degli incarichi, che come nei mesi scorsi è sempre a tempo determinato, riguardano un medico di Medicina trasfusionale, un chirurgo generale, un otorinolaringoiatra, un ginecologo, un oncologo, un medico per Pediatra, un cardiologo, un medico di Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza e, infine, uno psichiatra.
Il confronto
Due mesi fa era stato emanato lo stesso avviso, per gli specialisti (in quel caso si cercavano, oltre alle figure che riguardano l’ultimo bando, anche un radiologo, un patologo e un camice bianco per l’organizzazione dei Servizi sanitari di base, quindi 12 medici) che sono comunque disposti a firmare contratti a tempo determinato per poter garantire il funzionamento delle attività assistenziali.
Gli aspetti
Il nuovo tentativo del commissario straordinario dimostra come l’ospedale sia ancora sguarnito di alcune figure chiave e come sia difficile reperirle. Un problema che sta sempre più attanagliando la sanità e che comporta numerosi problemi sia nell’organizzazione dei turni lavorativi negli ospedali sia per la medicina territoriale. Il Murri è in difficoltà anche sul fronte di infermieri, operatori sociosanitari e dirigenti medici. Nelle settimane scorse il caso era approdato in Regione con un’interrogazione di Fabrizio Cesetti alla quale aveva risposto l’assessore Filippo Saltamartini: aveva fornito rassicurazioni su entrambi i fronti, parlando anche di altri 13 posti, oltre ai 2 già banditi dal concorso, per coprire le dirigenze.
La riforma
Nell’occasione Cesetti aveva criticato «la discutibile riorganizzazione approvata nel 2022 dal centrodestra che ha cancellato la funzione riequilibratrice svolta in precedenza dall’Asur Marche. E questa nuova situazione rischia di produrre forti discriminazioni tra un territorio e l’altro, negando il diritto universale alla salute». Il territorio di Fermo si sente penalizzato sia per la maggiore carenza di medici e infermieri rispetto ad altre province che per la stessa organizzazione del settore sanitario.
Un esempio evidente è la presenza di un unico pronto soccorso per tutta l’Ast contro, ad esempio, i 2 di Ascoli (Ascoli e San Benedetto) e i 3 di Macerata (Macerata, Civitanova e Camerino). Pronto soccorso dove è sempre più difficile reperire il personale: il sindacalista della Cisl Fp Giuseppe Donati ha rimarcato che ormai in 3 su 4 sono medici delle cooperative o comunque non direttamente dipendenti dall’Ast. Medici neolaureati o in pensione da poco che, con gli incarichi assegnati dalle cooperative, sopperiscono alla mancanza di dipendenti in un settore nevralgico della sanità