Ferrovia e A14 da arretrare. Il comitato torna alla carica: «Lavori a 15 km dalla costa»

Una stazione ferroviaria
Una stazione ferroviaria
di Domenico Ciarrocchi
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Lunedì 17 Luglio 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 12:11

FERMO - Continua l’attenzione altalenante su A14 e ferrovia. Ma i problemi: i rischi per i cantieri infiniti, gli incidenti, il caos sulla costa che d’estate raggiunge picchi elevati. Le Marche sono spezzate in due: a nord di Porto Sant’Elpidio tre corsie e traffico scorrevole, a sud c’è da mettersi le mani nei capelli. Massimo Valentini, presidente del Comitato arretramento dell’A14 e delle ferrovie, torna sul caso ricordando che le «come già anticipato dal governo attraverso le dichiarazioni del viceministro Galeazzo Bignami lo scorso mese di aprile, ora è ufficiale che Rfi stia redigendo, «con l’obiettivo di presentarlo a fine anno, uno studio di fattibilità per l’arretramento ferroviario sulla dorsale adriatica al fine di avere una vera alta velocità».


Per Valentini, «dal momento che questo risultato è stato ottenuto attraverso la mobilitazione di varie realtà della comunità regionale, è fondamentale in questo momento continuare ad essere presenti con proposte in modo che lo studio possa recepire le esigenze che solo la comunità locale conosce, applicando in tal modo la normativa che prevede una leale collaborazione e co-progettazione tra pubblico e società civile.

Innanzitutto è bene riaffermare che la comunità regionale chiede un arretramento per realizzare l’alta velocità, ma anche per spostare il traffico dei treni merci e veloci, lasciando l’attuale tratto con le sue stazioni solo per il traffico regionale dei passeggeri collegato all’hub intermodale di Ancona».


In questo senso appare «importante dialogare su dove posizionare questi nuovi binari arretrati, tenendo conto anche dei vincoli strategici ed ambientali che ci sono. Il primo vincolo strategico è dato dalla stazione intermodale di Ancona che necessariamente andrà ubicata in una posizione consona ad interconnettere il traffico ferroviario passeggeri, l’Interporto per il traffico merci ed il traffico collegato a porto ed aeroporto».


Per il presidente del Comitato «il posizionamento della stazione intermodale di Ancona da una prima indicazione su dove poter posizionare il passaggio dei binari arretrati che poi deve confrontarsi con le esigenze di carattere ambientale. Certamente andrà privilegiato il passaggio in galleria che per la conformazione del nostro territorio e per l’impossibilità di passaggi in quota sarà necessariamente rilevante, andrà inoltre verificata la possibilità di passaggi in aree già compromesse dal punto di vista paesaggistico in modo da non compromettere ulteriormente l’aspetto ambientale.

Da questa punto di vista l’ipotesi di un passaggio vicino all’attuale sede autostradale andrà verificato per il tratto centro nord, ma è da escludersi per il tratto da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto già gravemente compromesso dal punto di vista ambientale tanto che gli aspetti idrogeologici, di sicurezza e di inquinamento non permetterebbero neanche la realizzazione della terza corsia autostradale in sede».

«Per tali motivi da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto - rimarca ancora - l’arretramento potrebbe essere più consistente spostando congiuntamente autostrada e ferrovia di circa 15 km in modo da realizzare il duplice obiettivo, più volte rimarcato, di sgravare ambientalmente una costa Marche sud gravemente compromessa e riconnettere le aree interne che sono in un grave stato di abbandono. La progettazione congiunta dell’arretramento ferroviario ed autostradale per le Marche Sud sarebbe pertanto fondamentale visto che Autostrade spa sta lavorando a una ipotesi di adeguamento di questo tratto».

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